by Mariangela Traficante | 22 Giugno 2023 14:29
«È la prima volta dopo tre anni che ci troviamo a parlare di crescita e di investimenti», così Carlo Stradiotti, amministratore delegato di Neos, racconta lo stato dell’arte della compagnia aerea di casa Alpitour, nella giornata in cui viene inaugurato il nuovo Training & Operations Center all’interno di Milano Malpensa nell’ottica di un piano di crescita che coinvolge il rinnovo della flotta, più rotte e nuove assunzioni.
Le stime di Stradiotti, infatti, prevedono di superare entro fine 2023 la quota di 2,1 milioni di passeggeri, grazie soprattutto alle operazioni di lungo raggio. «Puntiamo a raggiungere 750 milioni di fatturato con una crescita del 58% sul 2019. Nel 2022 Neos ha chiuso il bilancio con un fatturato di 573 milioni di euro, in crescita rispetto a quello del 2019, e finora nel 2023 la compagnia ha realizzato 340 milioni di euro quest’anno, in linea con il budget», ha ribadito Stradiotti.
Un focus particolare, poi, riguarda gli aeromobili: «Siamo riusciti durante la pandemia a cambiare la flotta: nel 2015 aveva una età media di 16 anni. A fine 2024 sarà composta da 18 aerei di cui sei a lungo raggio con un’età media di 6 anni e mezzo», annuncia l’amministratore delegato – La flotta di ultima generazione ci permette di essere più competitivi sul piano del business, sul piano operativo, ma anche nei confronti dei nostri collaboratori e di quelli potenziali, offrendo strumenti e formazione all’avanguardia».
Gli investimenti sulla flotta, infatti, vedono l’uscita di un B737-8 NG e l’ingresso di quattro nuovi B737-8 Max, arrivando così a un totale di 18 aerei: il primo sarà operativo entro il 2023, due nella primavera del 2024 e l’ultimo prima dell’inizio della stagione estiva 2024. Entro la fine del prossimo anno, quindi, il parco macchine sarà composta da sei B787-9 Dreamliner, otto B737-8 Max e quattro B737-8 NG.
Intanto, la programmazione estiva riconferma i focus principali su corto e medio raggio, come Italia, Egitto, Grecia e Spagna, a cui si aggiungono Africa, East Africa e Caraibi. E si conferma strategica anche l’attività dei voli di linea, sempre più una parte rilevante del business: oggi Neos vola da Milano Malpensa a New York, Toronto, Nanjing in Cina, Tel Aviv, Amritsar, Dakar, Il Cairo e Almaty, con operativi in connessione anche con altri suoi voli.
Dal prossimo inverno ritorna anche il volo per Mauritius (dal 7 novembre 2023) ed entrerà in programmazione Phuket (Thailandia) dal 19 dicembre.
Per Lupo Rattazzi, presidente Neos, il nuovo centro addestramento «simboleggia due cose, la partnership forte con Sea Milano e l’uscita definitiva di Neos dalla crisi Covid, dimostrando grande resilienza e adattamento e, pur avendo subito danni economici importanti, siamo oggi più forti di prima. Dove possiamo andare d’ora in poi sarà dettato dal modello vincente che ci ha caratterizzato, quello dell’integrazione verticale con Alpitour, certo non con ambizione di diventare un vettore di rete ma di sviluppare una politica dei piccoli passi. Continueremo a investire. Per esempio, solo per la flotta stiamo spendendo circa 1,5 miliardi di euro».
I piani di sviluppo coinvolgono quindi l’ampliamento della flotta, delle rotte, dell’organico e della formazione. Si inserisce proprio in questo percorso la realizzazione del nuovo Training & Operations Center, con uffici, sale e aree adibite ad attività, corsi e momenti di confronto per il personale navigante. Un investimento pluriennale per “creare un campus di idee, apprendimento e specializzazione rivolto a un team che oggi conta oltre mille collaboratori”, sottolineano i vertici di Neos.
«Proprio in questi giorni – racconta Giovanni Favrin, direttore operazioni di volo della compagnia – abbiamo pubblicato i turni per 800 naviganti. Negli ultimi quattro anni abbiamo seguito la formazione di circa 35 comandanti e solo in questo momento stiamo inserendo circa 200 nuovi assistenti di volo».
Riguardo le operazioni di volo, inoltre, l’obiettivo di Neos è consolidare e differenziare sempre di più il proprio posizionamento, anche con il concetto di transit hub su Milano e su Roma. Lo spiega Aldo Sarnataro, direttore commerciale: «La pandemia come tutte le crisi insegna che è necessario diversificare: la scelta di New York, Dakar o Il Cairo nasce da quello e dalla volontà di offrire prodotti complementari al leisure. Siamo andati a cercare nuove occasioni, esplorando destinazioni nuove e i vuoti lasciati da altri operatori, sempre però cercando rotte che non fossero in sovrapposizione con altri e dove non ci fosse una competizione non linea con le nostre dimensioni».
Secondo Sarnataro, quindi, oggi Neos «riesce a offrire più punti in Italia come collegamento verso le nostre destinazioni long haul come Caraibi, Madagascar, Kenya e Tanzania grazie all’interline siglata soprattutto con Ita Airways [1]in feederaggio da diversi scali italiani su Fiumicino e sui nostri voli da New York e Repubblica Dominicana su Milano; intercettiamo il traffico dal Kazakistan grazie ai voli Air Astana su Almaty, compagnia con cui abbiamo anche firmato anche un accordo di interline, interessante per i flussi incoming dal Kazakistan[2] anche tramite turismo organizzato. Altro esempio è Amritsar, in India[3], dalla quale sfruttiamo il forte traffico su New York e Toronto. E siamo comunque aperti a valutare qualsiasi opportunità di partnership commerciale con altre compagnie, così come è stato per il test con easyJet[4]».
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