Avrebbe una flotta composta da 70 aeromobili e dovrebbe procedere al taglio di 4mila posti di lavoro la Nuova Alitalia, il cui piano industriale è stato presentato dal management del vettore e dagli advisor (Grimaldi, Oliver Wyman, Deloitte) all’Antitrust europea.
Il dossier passerà sotto la lente di ingrandimento Bruxelles non solo per l’utilizzo dei 3 miliardi di euro stanziati dal governo italiano, ma anche per assicurare che sia rispettata la discontinuità della Newco dall’azienda attuale.
Oltre al ridimensionamento della flotta rispetto a quella attuale (112 i velivoli presenti oggi), a destare particolare preoccupazione tra i sindacati è il numero di esuberi che il piano prevederebbe, qualora venisse confermato nonostante le rassicurazioni in merito fornite dal ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
«Non esistono i 4 mila esuberi. Esiste una dotazione iniziale con un range di 70 aerei che è il numero di quelli che servono oggi per volare. Questo non significa 4mila esuberi. Non ci sono esuberi nel piano che ha in testa il governo», ha ribadito il ministro.
Secondo corriere.it, il numero degli aeromobili sarebbe in linea con le analisi di mercato che stimano un 2021 a -40% di traffico rispetto ai livelli pre-Covid. A livello internazionale, invece, i vertici designati vedrebbero Alitalia continuare a fare parte dell’alleanza SkyTeam.
Adesso, una volta ottenuto il via libera europeo, si potrà procedere alla costituzione della newco, che secondo Patuanelli «dovrebbe avvenire quest’anno, tra ottobre e novembre».
Intanto, in relazione alle polemiche suscitate nei gironi scorsi dalle affermazioni di “alcuni rappresentanti istituzionali circa una presunta insufficienza nei collegamenti aerei, in particolare verso gli aeroporti minori, da parte di Alitalia”, il vettore ha reso noto che l’impatto sul trasporto aereo generato dalla pandemia Covid-19 è “ancora rilevantissimo”, e che per la ripresa “dei collegamenti su aeroporti regionali è indispensabile che la compagnia possa accedere alle stesse condizioni economiche garantite ai competitor stranieri”.
“Alitalia – conclude la nota – ha trasmesso ai propri organi di controllo evidenze circa la discriminazione economica con la quale viene assistita, circostanza presente nella maggioranza degli aeroporti italiani ed incompatibile con gli interventi di efficientamento in atto”.