New Alitalia, ricetta Lazzerini: «Big data e flessibilità»

16 Novembre 10:19 2020 Stampa questo articolo

È una fortuna «ripartire da zero» in questo momento. Proprio in uno scenario del trasporto aereo da mesi “provato”dalla pandemia, c’è spazio per guardare con un po’ di fiducia al futuro. Parole del neo amministratore delegato di Ita, la nuova Alitalia, Fabio Lazzerini, ora al lavoro sul nuovo piano industriale che sarà pronto entro la fine di dicembre. Lazzerrini, come riporta Adnkronos è intervenuto durante la seconda giornata dei lavori dell’evento “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”.

«Quello che potrebbe essere un decollo nelle nebbie, offre, in realtà, anche delle chance per la nuova compagnia se sarà capace di prevedere il mercato con “flessibilità e velocità”, fermo restando che la digitalizzazione dei processi aziendali, decisiva per un cambio di passo, non si traduce in tagli di personale», ha detto il manager, che ha aggiunto: «abbiamo la possibilità di ripartire con un’azienda totalmente nuova con un mercato che è al 30% rispetto a quello di un periodo normale. Nessuno sa come sarà il mercato ma dobbiamo avere la capacità di prevederlo».

A vincere, ha proseguito Lazzerini, non sarà necessariamente “il più grosso” che ha poi stilato le sue stime sulla ripresa. «Nei primi due anni, e pensiamo dalla primavera dell’anno prossimo con la diffusione del vaccino, ripartiranno prima il settore domestico e l’internazionale, poi con più lentezza ripartiranno il lungo raggio e il leisure. Noi sappiamo che tra 5 anni è lì che dobbiamo stare, ma i primi due anni siamo da un’altra parte».

Spazio allora nel frattempo, all’utilizzo sempre più sofisticato dei big data. «Il trasporto aereo è un mercato in cui c’è un’abbondanza clamorosa di dati disponibili per le compagnie sul movimento e i trend di traffico passeggeri», che serviranno alla nuova compagnia per passare «da un modello storico a un modello predittivo» dei dati. Un salto dove decisivi saranno i processi di digitalizzazione, con la nuova Alitalia che «dovrà essere una società il più piatta possibile per essere più veloci e per poter mettere veramente al centro il cliente».

Ma, ha assicurato Lazzerini, la digitalizzazione dei processi aziendali «non ridurrà il personale», assicura. Anzi, in questa fase «bisogna avere il coraggio di dare fiducia alle persone e alle loro competenze, con un cambiamento di cultura che deve essere fatto solo sui lavoratori ma anche sui manager».

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Giorgio Maggi
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