by Andrea Lovelock | 3 Ottobre 2019 10:42
Atlantia boccia il piano attuale e minaccia di abbandonare il tavolo che lavora sull’offerta vincolante per rilevare Alitalia. In una lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, secondo quanto risulta dai principali organi di stampa, la holding dei Benetton avrebbe sollecitato il Mise per il suo ruolo istituzionale, al fine di intervenire sulle intenzioni di Delta Air Lines, che insieme a Ferrovie dello Stato è intenzionata a entrare nell’ex compagnia di bandiera.
Il vettore americano non sembrerebbe pronto a rivedere il progetto finora delineato, con il Gruppo autostradale che ribadisce, a meno di due settimane dal termine ultimo per presentare offerta e contratto (il 15 ottobre), come il piano stilato sarebbe del tutto inadatto per rilanciare Alitalia, non garantendole un futuro redditizio.
In queste ore, tra l’altro, ci sarebbe una riunione tra i rappresentanti Fs, Atlantia e Delta alla presenza degli advisor finanziari, industriali e legali per proseguire la trattativa. Ma Delta resta ferma sulla sua idea, ovvero che la propria quota iniziale debba essere minima — tra il 10 e il 12%, pari a 100-120 milioni di euro di investimento — per poter eventualmente salire negli anni a seguire. Un atteggiamento, questo, che non sarebbe per nulla gradito da Atlantia, infastidita ancora di più dopo l’acquisto del 20% di Latam per 1,9 miliardi di dollari[1].
Inoltre – si legge sul Corriere della Sera – anche se nella lettera non viene accennato, Atlantia, d’intesa con Fs, ritiene che Delta dovrebbe da subito aumentare la propria partecipazione fino a un 15-20%. E qui scatta l’ultimatum: senza una svolta, il Gruppo autostradale potrebbe sfilarsi e l’operazione di salvataggio complicarsi.
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