by Andrea Lovelock | 9 Ottobre 2020 12:26
La dura protesta del mondo politico e sindacale riguardo ai ritardi per il decollo della newco di Alitalia e l’allarme del commissario Leogrande[1] sull’esiguità dei soldi in cassa (appena 260 milioni di euro) hanno prodotto i loro effetti.
Si sarebbe conclusa, infatti, la querelle intorno al nuovo cda della compagnia aerea e il governo – secondo Il Fatto Quotidiano – è pronto a varare un apposito decreto per la newco che partirebbe con una dotazione di 3 miliardi di euro e con la costituzione di un cda per pure esigenze politiche. Oltre all’amministratore delegato Fabio Lazzerini e al presidente Francesco Caio, le altre poltrone verrebbero occupate da Simonetta Giordani (dirigente Autostrade), dal professore della Luiss, Silvio Martuccelli, Frances Ousley (già country manager Italia di easyJet), Lelio Fornabaio, commercialista, Cristina Girelli (proveniente da Air Italy), Angelo Piazza (magistrato) e Alessandra Fratini, avvocato.
L’urgenza di comporre gli ultimi pezzi del puzzle della newco di Alitalia è dettata dalle impegnative sfide che il trasporto aereo commerciale dovrà affrontare nei prossimi mesi, vista l’ondata di ritorno del coronavirus e le enormi perdite giornaliere (si stimano circa 300mila euro al minuto) con il conseguente rallentamento dei tempi di rilancio dell’intero comparto.
Tutte le compagnie aeree, infatti, sono alle prese con l’ultimo trimestre dell’anno che si preannuncia ancor più critico dei mesi del lockdown, per la diffusa incertezza che regna in molte aree del mondo, dagli Usa all’Europa, dove la recrudescenza del Covid-19 rischia di affossare la ripartenza del settore.
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