by Giulia Di Camillo | 22 Aprile 2022 8:50
Il Collins Dictionary l’ha eletta parola dell’anno 2021. È Nft, acronimo che sta per not fungible token e che in meno di 48 mesi ha creato un mercato da oltre 10 miliardi di dollari. Ma cosa sono questi gettoni/token “non riproducibili”? Di fatto, rappresentano l’atto di proprietà e il certificato di autenticità impresso su una catena di blocchi. Un bene unico, non interscambiabile, ben diverso dalle criptovalute che invece possono essere duplicate infinite volte in copie identiche.
Dopo il boom nel settore dell’arte, gli Nft si affacciano nel turismo dando ulteriore impulso allo sviluppo di smart contract e monete digitali, accompagnandoci alle porte del metaverso[1] e riproponendo (spesso) partnership trasversali tra settori diversi, un po’ come accade con le classiche operazioni di cobranding.
Stando all’Early Nft Market Report 2021 di NonFungible.com, che ha analizzato i dati di realtà come Ethereum, Ronin, Flow e anche Phillips, l’anno scorso sono stati venduti 27.414.477 Nft (+1.836%); nel 2019 i volumi erano a quota 1.613.516. Mega salto, chiaramente, anche quello dei seller, che nel 2021 sono stati 1.197.796, contro i 25.036 del 2019 e i 31.774 del 2020.
In tale mercato, il report parla di profitti che lo scorso anno hanno toccato la soglia dei 5.407.158.315 di dollari, con oltre 10mila smart contract attivati.
IL SOLD OUT DI NCL. Circoscrivendo il tutto alla travel industry, i numeri trovano effettiva conferma nella riuscita delle prime iniziative lanciate, molto spesso a vocazione benefica e nel raggio di azione delle attività di marketing e analisi.
Uno degli ultimi esempi arriva da Norwegian Cruise Line[2], che ha visto la sua prima collezione di token per il comparto delle crociere andata esaurita in soli venti minuti dal lancio sul suo marketplace.
L’Nft collection della compagnia crocieristica è stata creata da Manuel Di Rita, conosciuto come Peeta, l’artista italiano che ha disegnato la creatività dello scafo della Norwegian Prima e della sua nave gemella Norwegian Viva. I proventi di questa prima asta sono devoluti a Teach For America.
Harry Sommer, president e chief executive officer di Norwegian Cruise Line, ha dichiarato: «L’arte gioca un ruolo importante nell’esperienza degli ospiti in tutta la nostra flotta e siamo entusiasti di aggiungere al nostro background di innovatori questa avventura nel mondo degli Nft».
I PRIMI PASSI DI EMIRATES. Destinazione futuro anche per Emirates[3], che ha rivelato i nuovi progetti per costruire una brand experience nel metaverso, insieme a token non fungibili da collezionare e da utilizzare. Sempre nel segno dell’innovazione, il vettore emiratino farà del suo padiglione posto nel sito dell’Expo 2020 di Dubai un innovation hub, raccogliendo talenti da tutto il mondo.
Ahmed bin Saeed Al Maktoum, presidente e amministratore delegato Emirates Airline and Group, ha commentato: «Dubai e gli Emirati Arabi Uniti stanno spianando la strada nell’economia digitale. Abbiamo sempre abbracciato le tecnologie avanzate per migliorare i processi aziendali, migliorare la nostra offerta ai clienti e arricchire le competenze e le esperienze dei nostri dipendenti. Siamo entusiasti delle opportunità nello spazio digitale del futuro».
DA ALPITOUR A HOLLYWOOD. Intanto, se c’è un universo che si sta portando molto avanti in termini di Nft è quello dell’ospitalità, che in casi come quello dell’apripista italiano Alpitour crea token ad hoc tagliati proprio su misura degli alberghi. Il Gruppo di Torino, infatti, con la sua catena Voihotels ha messo all’asta la prima notte esclusvia al Ca’ di Dio[4] e lavora a un ambizioso piano in tale senso, seguito dal progetto R Collection in collaborazione con la startup Takyon.[5]
Oltreoceano, invece, in America fa tanto parlare di sé il Dream Hollywood Hotel, che per attrarre nuovi clienti ha ampliato il suo business ospitando una delle prime mostre d’arte Nft fisiche nei suoi spazi, con una gallery che espone le opere di artisti noti al digital come Chad Knight, Tillavision, Karson Daily e Brendan North.
E si arriva fino alle destinazioni, con la Slovenia che alla Bit di Milano si è presentata con il progetto I feel Nft[6], che si avvale di un sito web dedicato e di una Card che consente di acquistare un souvenir certificato, unico e non replicabile che garantisce l’accesso a una serie di servizi esclusivi e a contenuti digitali e attrazioni proposte dall’offerta turistica slovena.
Aljoša Ota, direttore Italia dell’Ente sloveno per il turismo, ha dichiarato: «Crediamo che con l’innovazione tecnologica possiamo rendere la nostra destinazione molto più interessante, puntando decisamente sulle nuove possibilità di promozione che si stanno aprendo con il mondo degli Nft e delle possibili implementazioni delle attività promozionali nel metaverso. La Slovenia si presenta ancora con un progetto innovativo, che abbraccia il cambiamento tecnologico che stiamo vivendo».
Gli Nft, infine, sono al centro dello sviluppo del nuovo Tourism Digital Hub italiano[7] su cui sono al lavoro ministero del Turismo ed Enit. I primi rilasci dell’Italia.it del futuro sono previsti a giugno.
Source URL: https://www.lagenziadiviaggimag.it/nft-il-futuro-del-travel-in-tre-lettere/
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