Nicolaus-Valtur, pronti a ripartire:
«Serve un contributo charter»
Il Gruppo Nicolaus rompe il silenzio e si dice pronto alla ripartenza, senza svendite e con un prodotto che intende essere qualitativamente migliore degli altri anni, sulla spinta dell’Italia, delle ville di lusso e di una web app che fungerà anche da dispositivo di sicurezza.
C’è una condizione, però, la chiarezza. «Si ha bisogno di regole chiare e fattibili – dichiara Giuseppe Pagliara, amministratore delegato di Erregi Holding a cui fanno capo i brand Nicolaus e Valtur – Anche perché nel nostro lavoro contano gli obblighi contrattuali e di informativa». Nessuna data da annunciare, «non siamo nelle condizioni di poterla dare – prosegue l’ad – Ma siamo pronti per aprire il prima possibile. A patto che il governo e le autorità sanitarie ci diano dritte giuste, praticabili e, magari, ci venga dato l’ok anche per un contributo charter».
RIMPATRI E DIALOGO CON I PARTNER. Passa tutto da lì, quindi, dalle disposizioni del governo. Essenziali per sbilanciarsi con distribuzione e clienti. «Non vogliamo creare false illusioni, e quando parliamo vogliamo farlo al momento giusto e con cognizione di causa – aggiunge Pagliara, perplesso sulle «agitazioni» del dopo Pasqua e orgoglioso della task force operativa che ha lavorato a pieno ritmo per il rimpatrio dei viaggiatori – Tutte le nostre attività aziendali sono operative sui vari fronti e c’è un dialogo fortissimo con i fornitori, alberghi e aerei in primis, proprio per valutare insieme tempi e modalità di apertura».
In parallelo, inoltre, c’è tutto un lavoro con network e agenzie di viaggi (che hanno avuto e hanno tuttora l’ausilio di webinar aziendali) per mettere in sicurezza le prenotazioni già fatte. «In queste settimane abbiamo fatto tutto il possibile per dare continuità e linee guida al settore essendo punto di riferimento per agenti e fornitori, tenendo alto il confronto con le istituzioni e le personalità politiche e puntando a un decreto specifico sul turismo che tenga conto delle esigenze dei vari mondi che lo compongono, nessuno escluso, anche perché ci sono realtà più piccole che rischiano di sparire – sottolinea Giuseppe Pagliara – La mia richiesta di attenzione al governo, di qualche settimana fa, sembrerebbe essere stato accolta. Così come mi auguro che abbia i riscontri che merita il Manifesto per il Turismo Italiano realizzato in tandem da Astoi e Fto, di cui siamo firmatari e promotori».
LA PROPOSTA CHARTER. Fino a un intervento di supporto di tutto quello che è il trasporto, soprattutto aereo, ovvero la richiesta di un contributo charter (che si aggiunge a quella di riduzione dell’Iva delle adv 74Ter dal 22 al 10%): «Si parla di restrizioni sulla configurazione degli aerei che qualcuno dovrà pagare – riflette Pagliara – E, come sappiamo, alla fine i costi si ribaltano sempre sul cliente finale. Quindi, dobbiamo cercare di capire come ammortizzare gli eventuali costi del seggiolino. Perché saremo costretti a effettuare operazioni speciali per connettere, dal momento in cui si riaprirà, alcune parti d’Italia rispetto ad altre. Un esempio è la Sardegna, o anche destinazioni che copriremo anche solo per due mesi o nove settimane».
PRICING E NUOVO FORMAT DEI VILLAGGI. «C’è ancora tanta incertezza, ma quello di cui siamo certi è che gli alberghi in questa fase avranno comunque dei costi molto più alti – interviene Roberto Pagliara, presidente del Gruppo Nicolaus – I prezzi sono abbastanza sicuro che non aumenteranno, ma dipenderà tutto dalla domanda, dal mercato; questo sarà fondamentale».
Il prodotto che sarà sul mercato è sempre lo stesso, «considerando che molto probabilmente l’estero per quest’anno non ci sarà e bisognerà capire cosa accadrà alle crociere – sostiene – Se le regole saranno e limpide, e l’emergenza sanitaria passa il più rapidamente possibile, noi addirittura prevediamo una domanda stabile, che prediligerà, a nostro avviso, le ville di lusso Raro by Nicolaus con piscina. Noi, ovviamente, faremo sempre un’attenta politica di pricing per uniformare la domanda (altra variabile da non sottovalutare è la riapertura delle scuole) a quello che sarà il prezzo».
Si dovrà fare i conti con il format, da questo non si scappa. «Se noi pensiamo al villaggio turistico la parola assembramento è un po’ intrinseca. Bisognerà sicuramente ipotizzare una serie di attività, e in tal senso anticipo una novità, che si somma al lancio del nuovo portale B2B, previsto per il 4 maggio ma spostato di una decina di giorni – continua Roberto Pagliara – Stiamo lavorando su un progetto già in cantiere ma che abbiamo dovuto accelerare, anche grazie all’operatività del reparto It e digital in questo momento particolarmente performante: si tratta di una web app che evitando i contatti consentirà, di certo nelle nostre strutture di proprietà in un primo step per poi essere estesa a tutti i club sia Valtur che Nicolaus, di gestire una serie di servizi dal check in al servizio in camera, piuttosto che ordinare il drink direttamente sotto l’ombrellone o fissare il tavolo al ristorante».
CONFERMATE LE NEW ENTRY IN CATALOGO. Due cataloghi, uno per Valtur e uno per Nicolaus, in questo momento parcheggiati dal corriere e in distribuzione nelle agenzie non appena possibile. «Presenti tutte le novità del 2020 (otto per l’esattezza), comprese le new entry italiane («dove c’è stato un aumento delle strutture italiane anche per Valtur», precisa Isabella Candelori, direttore commerciale), la Grecia (accordo con la catena alberghiera Aquila, ndr) e il raddoppio in Tunisia, meta non solo vicina geograficamente ma molto apprezzata dalla clientela. Anzi, c’erano dei prodotti pronti al lancio che non sono stati ancora inclusi nel catalogo perché avrebbero riguardato la programmazione dell’autunno-inverno», conferma Gaetano Stea, direttore prodotto.
LA FIDUCIA DEL MERCATO. Infine, consapevoli che l’esperienza in villaggio non si potrà stravolgere ma ci si dovrà adattare all’era post Covid (tra i servizi più discussi la Spa), Giuseppe Pagliara chiude l’incontro virtuale con la stampa organizzato dal Gruppo con l’unica enorme certezza in suo possesso: «Quando ripartiremo saremo ben riconosciuti dal mercato, forti anche se con un po’ di rammarico dei numeri fatti dall’advanced booking, straordinari: riprenderemo da dove abbiamo lasciato, senza troppe paure sul fatturato, che scenderà al massimo del 25-30%, e consapevoli dell’importanza di una serie di riserve, utilissime in virtù della ripartenza».