Dopo il boom del fly and drive negli anni ‘90, quando due cataloghi di viaggio su tre ospitavano offerte di viaggio aereo e noleggio auto, il segmento rent sta vivendo una nuova stagione sull’onda dirompente del car sharing: secondo le stime di Aniasa e dell’Unione consumatori, artefici lo scorso anno di “Guida pratica al noleggio con avvertenze per gli utenti”, nel 2017 si è avuta una media di 89mila clienti del rent a breve termine per leisure e viaggi d’affari.
Le regole individuate e pubblicate sono frutto di un’evoluzione del mercato che ha visto l’irrompere del segmento low cost e la comparsa di broker, magari dislocati in un lontano angolo del mondo, a cui milioni di turisti hanno affidato la loro opzione per il rent in vacanza.
Ma oggi più di ieri, l’autonoleggio è uno dei core business delle adv, quale servizio ancillare che può diventare valore aggiunto purché il banconista sia informato sulle controindicazioni di un mercato talmente affollato, tanto che le stesse major si sono dotate di brand low cost per fronteggiare la concorrenza di broker e società spuntate come funghi.
Tra le regole da conoscere, tre momenti del noleggio: prenotazione, ritiro e riconsegna, punti prioritari nella stipula del contratto.
Il noleggio a breve termine negli ultimi due anni, in Italia, ha vissuto un’ulteriore crescita con un giro d’affari che ha superato quota 1,4 miliardi di euro, con oltre 6,5 milioni di noleggi, traguardo importante per un mercato partito molto dopo quelli nord europei, dove il rent è ormai consuetudine da almeno 30 anni.