«Non prenotate le vacanze»: doccia fredda dall’Europa
Come se non bastasse l’emergenza sanitaria, i giorni di Pasqua sono stati all’insegna delle dichiarazioni raggelanti della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che in un’intervista al giornale tedesco Bild ha esplicitamente invitato i cittadini europei a «non prenotare vacanze». «Consiglio di aspettare – ha detto – Per luglio e agosto al momento nessuno può fare previsioni affidabili».
«La situazione – ha proseguito von der Leyen – è nota alla stragrande maggioranza degli Stati membri, dove sono tantissime le zone in cui le persone sono costrette all’isolamento». La presidente ha sottolineato come, al momento, continui a essere molto complicato fare previsioni su come si evolveranno le cose e come, riguardo ad aprile, mese di prenotazioni turistiche anticipate e periodo durante il quale crescono le aspettative sull’andamento della stagione estiva, sia tutto sospeso.
La presidente ha suggerito, dunque, di non prendere decisioni affrettate. Parole che sono giunte come una doccia freddissima sul comparto turistico che auspicava una ripresa dell’attività di booking proprio a fine aprile.
La stessa von der Leyen, inoltre, ha prospettato per gli anziani uno scenario di isolamento sociale forzato più lungo, anche sino alla fine del 2020. Un invito implicito agli over 70 a non viaggiare per un’ipotesi di “quarantena” che, se tradotta in obbligo, equivarrebbe a congelare per un anno un mercato da circa 140 milioni di viaggiatori appartenenti al silver tourism che nel 2019 hanno generato una spesa turistica di circa 210 miliardi di euro.
LE REAZIONI. Le parole di Ursula von der Leyen hanno subito scatenato una pioggia di reazioni. Interpellata da RaiNews24, tra i primi a intervenire c’è la presidente Fiavet Ivana Jelinic: «Sicuramente – afferma – sarà un’estate diversa e dovremo abituarci a protocolli e sistemi di sicurezza differenti. Detto ciò, noi speriamo che tra giugno e luglio ci possa essere – anche se in maniera lenta e controllata – un ritorno alle vacanze».
Una ripresa che partirà dal turismo domestico e di prossimità e sarà ben studiata attraverso l’istituzione di una cabina di regia post-Covid.
Ferma anche la replica di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: «Se le persone ritarderanno le prenotazioni, le imprese e i posti di lavoro si scioglieranno come neve al sole», dichiara ricordando come «gli albergatori italiani offrano a tutti la possibilità di prenotare senza mettere a rischio le esigenze di sicurezza, grazie alla possibilità di cambiare il proprio programma di viaggio qualora la situazione lo richieda. “Keep calm e #cambialadata – conclude – è lo slogan che suggeriamo a tutti i nostri ospiti».
Presa di posizione a mezzo Twitter, invece, per il segretario generale dell’Unwto Zurab Pololikashvili: “Il Covid-19 minaccia decine di milioni di posti di lavoro nel settore turistico. Un settore che vale 407 miliardi di dollari e 27 milioni di occupati, non può essere trascurato. Cara @vonderleyen, in passato il turismo è stato un partner chiave in fasi di ripresa. Con il suo impegno e sostegno, potrà ancora contare su di noi per diventare più forte”.