Aiuti per tutti, e non solo per Alitalia. Sono queste le richieste al governo contenute nell’appello fatto dalle compagnie low cost che fanno parte di Aicalf – Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling – che di fatto chiedono di modificare il decreto Rilancio, attualmente all’esame della Camera dei Deputati.
“Occorre estendere la possibilità di accedere al Fondo di ristoro per il trasporto aereo a tutti i vettori con licenza europea stabiliti in Italia. Serve inoltre, il pieno riconoscimento della validità dei contratti aziendali già stipulati dai vettori aerei con le organizzazioni sindacali più rappresentative”, si legge in una nota.
Le proposte della neonata Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares arrivano dopo l’attacco di Michael O’Leary, numero uno di Ryanair, che dalle pagine del Financial Times ha preso di mira gli aiuti di Stato alle compagnie e in particolare le norme del decreto che sostiene solo le linee aeree italiane.
“Le nostre richieste poggiano solidamente sulle indicazioni della Commissione Europea che, in più occasioni in merito all’emergenza Covid 19, ha ribadito come eventuali aiuti statali dovessero essere applicabili a tutte le imprese con sede nel territorio dell’Unione, senza alcun tipo di discriminazione”, spiega l’associazione, che aggiunge: “Come ribadito nei giorni scorsi anche da Assoaeroporti e dall’Associazione Nazionali Piloti, Aicalf auspica che il governo italiano possa continuare a stimolare la ripartenza del turismo nel nostro Paese, ma tutelando il settore del trasporto aereo nel suo insieme e non una singola compagnia”.
La tesi delle compagnie è che “nel corso degli anni le compagnie low cost hanno raggiunto anche aeroporti meno frequentati lungo la Penisola e hanno consentito a territori poco conosciuti e poco collegati di crescere economicamente e di poter godere delle positive ripercussioni che l’aumento di tratte, di connettività a prezzi contenuti hanno dimostrato di saper generare”.