Norwegian Air, la compagnia aerea low cost a cui la scorsa settimana il governo norvegese ha rifiutato di accordare un ulteriore sostegno finanziario dopo quello già ricevuto negli scorsi mesi, ha presentato una richiesta di ristrutturazione a un tribunale in Irlanda, dove hanno sede due delle sue controllate, per evitare il fallimento.
La procedura, che dovrebbe durare circa cinque mesi, è relativo alla controllata di asset management Arctic Aviation Assets e a Norwegian Air International, responsabile della flotta di aeromobili, per le quali la compagnia aerea norvegese otterrà una sorta di protezione simile a quella garantita dal Chapter 11.
L’obiettivo è ridurre l’indebitamento, adattare le dimensioni della flotta alla futura operatività e garantire l’iniezione di capitali, ha spiegato in una nota il vettore.
«Abbiamo deciso di cercare protezione per riorganizzarci in conformità con le leggi irlandesi e garantire il futuro della Norwegian a beneficio di dipendenti, clienti e investitori», ha spiegato il ceo, Jacob Schram, che ha assicurato che alla fine del processo la compagnia uscirà «più forte finanziariamente e più robusta».
Sulla base della sua attuale posizione di cassa e delle proiezioni future, Norwegian ha sottolineato di avere liquidità sufficiente per gestire l’intero processo.
L’azienda, che nei primi nove mesi dell’anno ha perso quasi 600 milioni di euro a causa dell’impatto della pandemia, aveva già annunciato pochi giorni fa la sospensione di 1.600 posti di lavoro e la riduzione delle sue rotte.