Ancora un anno di perdita per Norwegian Air, che a causa del grounding dei Boeing 737 Max e dei problemi legati ai motori Rolls Royce chiude il 2019 con una perdita netta di 1,609 milioni di corone norvegesi, ovvero qualcosa come 160 milioni di euro.
Un rosso che arriva nonostante ci sia stato un corposo aumento delle entrate, con la compagnia che in termini di ricavi quest’anno ha incassato 43,5 miliardi di corone norvegesi (circa 4 miliardi di euro), per un aumento dell’8% rispetto al 2018. A consentire un tale risultato sono stati non solo i ricavi unitari maggiori (+7%), ma anche l’aumento delle entrate da ancillary per passeggero, con il risultato che l’ask (available seat kilometers) è cresciuto dell’1% e il load factor è arrivato all’86.6%, per un totale di 36 milioni di passeggeri trasportati.
Nel corso del 2019, si legge in una nota del vettore, nonostante ci sia ancora una perdita non indifferente, Norwegian ha realizzato un passo in avanti significativo sulla strada indicata dal piano di riduzione dei costi #Focus2019. In totale, sono state eliminate spese per 2,3 miliardi di corone norvegesi (2 milioni di euro), un obiettivo che si è accompagnato a una serie di altre misure, tra cui l’indicazione di nuove date di consegna degli aeromobili già ordinati, la vendita di alcuni velivoli, l’alienazione della partecipazione azionaria nella Norwegian Finance Holding, la dismissione delle attività in Argentina e un aumento di capitale.
«Gli ultimi dodici mesi hanno segnato un nuovo indirizzo per Norwegian. Abbiamo raggiunto il nostro primo nuovo obiettivo di risparmiare 2,3 miliardi di corone e di eliminare alcune situazioni che ostacolavano il ritorno alla profittabilità», ha commentato il chief financial officer di Norwegian, Geir Karlsen.
«Nel corso del 2020 continueremo nel nostro intento di trasformare le sfide in opportunità, offrendo sempre lo stesso livello di servizio ai nostri passeggeri», ha detto il ceo della compagnia Jacob Schram.