Norwegian chiude la base di Roma Fiumicino
Palma di Maiorca, Gran Canaria e Tenerife in Spagna, Stewart e Providence negli Usa, Roma in Italia. Con la chiusura di queste basi aeroportuali (per Fiumicino si tratta dei collegamenti operati con 737 e quattro rotte, ndr), gli eventuali esuberi di personale e la riduzione di numerose frequenze è partita la stagione dei tagli per Norwegian Air, che aveva annunciato lo scorso mese un ulteriore contenimento dei costi per fronteggiare le perdite e i debiti che hanno superato i 2 miliardi di euro.
LE ROTTE CANCELLATE A ROMA. Nel dettaglio, verranno tagliati alcuni dei voli operati con i Boeing 737-800 e 737 MAX 8, aeromobili utilizzati soprattutto nelle rotte europee. Nel caso di Roma Fiumicino, per esempio, i collegamenti a lungo raggio operati con i 787 Dreamliner restano tutti confermati
(New York/Newark, San Francisco/Oakland, Los Angeles e Boston).
La compagnia chiuderà, invece, dall’estate 2019 le rotte da Fiumicino per Göteborg, Reykjavik, Tenerife Sud e Tel Aviv. Inoltre, verrà ridotta (da sei a quattro) la frequenza del collegamento Roma-Helsinki. Inoltre, Norwegian non baserà più piloti per le tratte a lunga percorrenza ad Amsterdam in Olanda, Bangkok in Thailandia e Fort Lauderdale negli Stati Uniti.
Il piano di drastici tagli della low cost – per un risparmio di circa 234 milioni di dollari – è il secondo dopo quello già attivato a luglio scorso e sembra essere un’operazione necessaria per allontanare lo spettro di un possibile fallimento risanando una posizione finanziaria non positiva.
Allo stesso tempo, secondo alcuni analisti, questa ristrutturazione sarebbe il passo decisivo per convincere gli eventuali acquirenti (la holding Iag ha già confermato pubblicamente il suo interesse) a comprare Norwegian Air.
«La compagnia aerea ha raggiunto un punto per cui era necessario operare degli accorgimenti alle sue rotte per migliorare le performance finanziarie e la sostenibilità economica dell’azienda», ha affermato la chief commercial officer di Norwegian, Helga Bollmann Leknes.
La linea aerea norvegese, infine, non ha specificato il numero di posti di lavoro che saranno tagliati in seguito a questa decisione, ma sarebbero già stati avviati i primi contatti con i sindacati e il vettore si starebbe impegnando a spostare i dipendenti coinvolti verso le operazioni di lungo raggio o altre basi aeroportuali. «Abbiamo un obiettivo chiaro, ovvero evitare esuberi, – ha sottolineato Bollmann Leknes – Per questo offriremo agli equipaggi interessati il trasferimento presso le nostre basi di Oslo, Stoccolma e Madrid, oppure il ricollocamento su operazioni a lungo raggio con aeromobili Dreamiliner».