Ci siamo, tutto pronto per la attesissima riapertura di Notre-Dame di Parigi dell’8 dicembre, di nuovo splendente dopo l’incendio che l’ha quasi distrutta nel 2019, che vedrà anche il neo eletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump partecipare all’evento (sarà il suo primo viaggio all’estero post elezione) su invito del presidente francese Emmanuel Macron, protagonista quest’ultimo anche del tour televisivo con cui lo scorso 29 novembre sono stati svelati al mondo i nuovi interni – più luminosi e splendenti – della cattedrale.
Cinque anni sono passati dal terribile incendio, cinque anni necessari per far rinascere Notre-Dame, gioiello dell’architettura gotica, luogo iconico di Parigi, quasi perduta nel rogo che fece fondere il tetto di piombo della cattedrale diffondendo nell’aria tonnellate di polvere tossica che si depositarono su tutta Parigi.
La città impiegò oltre quattro mesi per effettuare una pulizia approfondita dei marciapiedi, dagli angoli e dalle fessure delle pietre e rimuovere le polveri. In totale, sono stati puliti e decontaminati 42.000 metri quadrati di pietra, un’area equivalente a circa sei campi da calcio.
All’interno della chiesa, per la pulizia sono stati utilizzati gel detergenti anche su alcune pareti che erano state dipinte, rimuovendo molti anni di sporco accumulato e rivelando nuovamente i loro colori brillanti. I carpentieri hanno lavorato a mano, proprio come fossero nel Medioevo, sbozzando gigantesche travi di quercia per ricostruire il tetto, con l’impiego del legno di 2.000 querce, e la guglia crollati.
Proprio la guglia che culmina a quasi 100 metri di altezza è stata ricostruita sul modello di quella disegnata nell’Ottocento da Eugène Viollet-le-Duc e aveva già ripreso il suo posto a metà febbraio, Nel suo punto più alto è stato reinstallato l’iconico galletto in rame, miracolosamente scampato all’incendio del 2019, che funge da banderuola-parafulmine, ed è un elemento che simboleggia la Francia molto amato dai Parigini.
Durante la sua recente visita, Macron si era rivolto alle centinaia di lavoratori impiegati nel restauro riuniti all’interno della cattedrale ringraziandoli per il loro lavoro in quello che ha definito il “cantiere del secolo”. «Lo shock della riapertura, voglio credere, sarà potente come quello dell’incendio. Ma sarà uno shock di speranza», ha detto. «L’inferno di Notre-Dame è stato una ferita per la nazione. E voi siete stati il suo rimedio».
In occasione della riapertura, la città ha previsto un fine settimana di festeggiamenti che si svolgeranno sul sagrato della cattedrale e richiederanno ampie misure di sicurezza in tutta l’area.
Le prenotazioni per l’accesso gratuito alla cattedrale (ovvero nelle fasce pomeridiane e serali, quando non ci saranno le messe), apriranno il giorno prima della data d’ingresso, ovvero a partire da sabato 7 dicembre. Da lunedì 16 dicembre Notre-Dame tornerà al suo ritmo quotidiano e sarà aperta dalle 7.45 alle 19. Clicca qui per prenotare.
In occasione della celebrazioni per la riapertura, dal 7 dicembre alle ore 7 fino all’8 dicembre ore 20 sarà installato uno speciale perimetro di sicurezza antiterrorismo in tutta l’Île-de-la-Cité e vi si potrà accedere unicamente se autorizzati. Alcune restrizioni sulla circolazione cominceranno dal 4 dicembre mattina, quando inizierà la vera e propria preparazione della cerimonia e la fase di montaggio del perimetro. Le stazioni metro Saint-Michel e Cité saranno chiuse, le linee bus deviate in questi giorni. Chiusi anche negozi e piste ciclabili interrotte nella zona Silt.
I ponti più vicini a Notre-Dame che si potranno attraversare a piedi per passare da una sponda all’altra della Senna saranno il Pont Sully, Pont Royal il Pont des Arts. La navigazione fluviale sarà gradualmente interrotta a partire dalle 15 di sabato 7 dicembre fino a mezzanotte e dalle 7 alle 14 di domenica 8 dicembre. Informazioni più dettagliate sul sito della Prefettura di Parigi.