A novembre il 1° Osservatorio sul Wedding Tourism in Italia
Aumentano i mini wedding di stranieri under 35 in Italia, con brevi soggiorni di tre giorni e pochi ospiti (massimo 12 persone), così come aumentano le richieste per i secondi e terzi matrimoni di over 35 alto spendenti: sono le anticipazioni del 1° Osservatorio sul Wedding Tourism in Italia che verrà ufficialmente illustrato nei dettagli durante la 5ª edizione del Buy Wedding in Italy (Bwi) che si terrà a Bologna, dal 12 al 14 novembre.
Promosso dal Bwi e curato dalla Jfc (la società di marketing turistico di Massimo Feruzzi), l’Osservatorio diventerà il principale strumento di conoscenza dei trend e dello status di un mercato di nicchia ma di crescente valore economico-operativo, se si considera che il giro d’affari sfiora i 600 milioni di euro.
Come spiegato da Valerio Schonfled, fondatore e direttore del Buy Wedding in Italy, «questo prezioso monitoraggio del segmento turistico emergente nel nostro Paese andrà a completare la piattaforma Bwi già composta da diversi servizi multicanale e dall’evento trade b2b del workshop che organizzeremo a Bologna, con la presenza di circa 35 buyer provenienti dai principali mercati di riferimento per il wedding, ovvero il nord Europa, la Cina, la Russia e l’India».
Nello specifico l’Osservatorio, come spiegato da Massimo Feruzzi, direttore scientifico di Jfc, «non si limiterà a monitorare i tradizionali numeri dei fenomeni turistici, ovvero arrivi, presenze e spese, ma si focalizzerà su ben 17 aree di rilevazione che riguardano altrettanti specifici ambiti dell’indotto, ovvero il catering, la location, l’accomodation, il cake design, nonché l’analisi dei plus e dei deficit dell’Italia agli occhi degli operatori stranieri specializzati nel wedding tourism.
In altre parole, continua Feruzzi, «daremo agli operatori una chiave di lettura approfondita per capire perché ci scelgono o perché non ci selezionano, quali sono le richieste peculiari degli operatori dei singoli mercati e altre info tecnico-operative preziose per poter pianificare un’attività operativa così specializzata come quella del wedding planner e dei suoi partner».
Così come, sempre nelle intenzioni dei promotori, sarà possibile capire i deficit logistici o strutturali di determinate località italiane che aspirano a candidarsi come location per matrimoni e correggere il tiro. E questo perché, come osserva Bianca Trusiani, che presiede il comitato scientifico del Buy Wedding completato dal sociologo Paolo Corvo e dall’agronomo Giovanni Salvati Celestino: «Nel segmento wedding la specializzazione e lo studio del singolo cliente, delle sue esigenze, sono alla base del successo di un evento unico come un matrimonio: l’accuratezza nella scelta del menù, così come un particolare dettaglio negli addobbi floreali, diventano decisivi per la riuscita del wedding, a seconda della provenienza degli sposi. Un fenomeno apparso solo 10 anni fa sullo scenario operativo, deve poter contare su solide basi di conoscenza dei mercati.».
Ecco perché, aggiunge Trusiani, «l’Osservatorio che verrà presentato a novembre sarà un primo importante step in grado di fornire al settore, in particolare alle agenzie di viaggi e operatori specializzati, gli elementi più attendibili per operare al meglio in questo segmento emergente del nostro turismo organizzato».