Mentre in Europa aumentano i lockdown, l’Italia – preoccupata dalla situazione in Francia – introduce il tampone per chi rientra da Parigi e da altri sette dipartimenti d’Oltralpe considerati zone rosse: Ile de France (regione della Capitale), Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Alvernia-Rodano-Alpi, Corsica, Hauts de France, Nuova Aquitania, Occitania.
L’ordinanza emanata dal ministro della Salute Roberto Speranza è in vigore dal 22 settembre. La Francia (in realtà buona parte di essa) si aggiunge così alla lista di Paesi per cui è imposto l’obbligo di test che a oggi comprende Malta, Spagna, Croazia e Grecia.
La decisione del governo italiano è arrivata nonostante i tentativi di accordo tra i due Paesi per mettere a punto un sistema unico di controlli. In Francia però gli attuali contagi si attestano intorno ai 10mila al giorno, contro la media italiana di circa 1.500.
In seguito all’ annuncio, Speranza ha commentato su Facebook: «I dati europei non possono essere sottovalutati. L’Italia oggi sta meglio di altri Paesi, ma serve ancora grande prudenza per non vanificare i sacrifici fatti finora».
L’ordinanza stabilisce invece che per i passeggeri provenienti dalla Bulgaria cade l’obbligo della quarantena ma resta quello dell’autodichiarazione in ingresso, mentre viene ammesso l’arrivo di passeggeri che hanno risieduto in Serbia negli ultimi 14 giorni. Per tali passeggeri, tuttavia, permane il divieto sui viaggi non essenziali ed è richiesta la quarantena in ingresso in Italia.
Il risultato negativo del test effettuato 72 ore prima deve essere mostrato al momento del rientro in Italia. Per quanto riguarda porti e aeroporti c’è la possibilità di fare il test rapido antigenico, con risultati anche in 20 minuti.
Per chi si sposta via terra – in auto o in treno – dal ministero assicurano che ci saranno controlli alle frontiere. Ma c’è anche la possibilità per chi rientra di eseguire il test nelle 48 ore successive.
Per quanto riguarda invece le regole all’interno dell’Italia, il governo sta valutando un’eventuale nuova stretta che potrebbe arrivare con il prossimo dpcm del 7 ottobre, che potrebbe introdurre l’obbligo di mascherina all’aperto non legato agli orari e il divieto di assembramento fissando il numero massimo di persone a 6 o a 10.
AEROPORTI DI ROMA. In seguito all’ordinanza del ministro Speranza, Adr informa che i passeggeri in arrivo dalla Francia (limitatamente alle Regioni indicate nell’ordinanza) avranno l’obbligo di effettuare un test molecolare o antigenico esattamente come già avviene da oltre un mese per chi proviene da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Ricadono in tale obbligo i passeggeri in arrivo a Roma Fiumicino con i voli da Parigi CdG, Parigi Orly, Marsiglia e Nizza e i passeggeri in arrivo a Roma Ciampino con i voli da Parigi Beauvais, Bordeaux e Lourdes.
I passeggeri non provvisti di attestazione di un idoneo test eseguito nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale e con risultato negativo, possono sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale oppure effettuare il test nella aree allestite da Adr negli scali di Fiumicino e Ciampino.
In particolare all’aeroporto “Leonardo da Vinci”, presso gli arrivi del Terminal 3 dopo l’uscita dalla sala riconsegna bagagli in uno spazio di circa 1000 metri quadri, sono stati allestiti box riservati dove i medici dell’Usmaf/Asl effettuano i test rapidi. In alternativa, dal 1° settembre è attivo presso il parcheggio Lunga Sosta dello scalo di Fiumicino il nuovo drive in della Regione Lazio per eseguire i tamponi rapidi antigenici Covid-19, presidiato da personale medico e paramedico della Croce Rossa Italiana.
Anche all’aeroporto “G.B. Pastine” di Ciampino, presso il terminal arrivi, sono presenti box riservati dove i medici dell’Usmaf/Asl effettuano i test molecolari o antigenici Covid-19 per i passeggeri in arrivo da Croazia, Grecia, Malta e Spagna e dalle regioni francesi indicate.