Una serie di ship visit alle navi della flotta, e una presenza rafforzata sul mercato italiano anche dal punto di vista commerciale. Oceania Cruises, compagnia appartenente al Gruppo Ncl, investe sullo Stivale «un mercato emergente, in cui il nostro prodotto viene sempre di più apprezzato», dice Silvia Semeria, business development manager, e propone alle agenzie una tipologia di crociera che a molto a che fare con il lusso vero e proprio.
«Occupiamo un segmento ++, appena al di sotto delle crociere luxury tradizionali», prosegue la manager, ma senza che a un occhio poco esperto se ne percepisca la differenza. Sei navi della flotta, tutte di medie dimensioni da 684 a 1.250 passeggeri, in grado di attraccare anche in porti preclusi alle imbarcazioni più grandi, e poi una vera e proprie esperienza dove il servizio e la qualità la fanno da padroni.
A cominciare dalla cucina. «Siamo la compagnia che investe di più per passeggero su questo aspetto», con un’ampia scelta di ristoranti a bordo, tutti a ingresso libero e senza alcun costo aggiuntivo (a cui si aggiunge una scuola e laboratori di cucina per gli ospiti), di cabine, spettacoli, corsi d’arte e più ne ha più ne metta. Per quanto riguarda le destinazioni, sono in tutto 365 i porti toccati in Europa, Asia, Africa, Australia, Nuova Zelanda, Sud Pacifico e Americhe, ma la particolarità di Oceania Cruises sta tutta nella modalità di sosta nelle varie mete.
«Cerchiamo sempre di arrivare alla mattina presto e di ripartire alla sera, magari anche in overnight. Le nostre crociere comprendono quasi tutte scali multipli, poche giornate di navigazione, in modo che i nostri ospiti possano vedere il più possibile una volta a terra». Sul fronte dei prezzi, se non si può certo parlare di tariffe popolari, i plus della compagnia sono il tutto incluso («nessun extra da pagare a bordo») e la possibilità di acquistare pacchetti particolari prima di partire, ad esempio che comprendono gli alcolici.