by Redazione | 31 Ottobre 2024 13:52
Sono poco meno di 10 milioni gli italiani in viaggio per il ponte di Ognissanti[1] fa sapere Confcommercio, con la spesa prevista che è di poco sotto i 3,5 miliardi di euro.
Città d’arte e montagna, scelte complessivamente come destinazioni da quattro viaggiatori su dieci, si contendono la posizione di testa mentre arretra, di cinque punti rispetto al 2023, il mare, complice probabilmente un’estate metereologica non così tanto prolungata come lo scorso anno.
Nessuna novità invece sul fronte della ricettività programmata per i pernottamenti: quasi due terzi degli italiani sceglieranno strutture turistico-ricettive – alberghi in oltre un caso su due – mentre, fra i restanti, l’ospitalità di amici o parenti e l’utilizzo di seconde case di proprietà o in affitto di lungo periodo passa al 24%, dal 28% dello scorso anno.
Si dimezzano, per questa ricorrenza, i viaggi all’estero, probabilmente anche per il numero ridotto di giorni a disposizione: nel 2023, l’1 novembre cadeva di mercoledì e quindi, con due giorni di ferie, si poteva fare una bella vacanza fino a sei pernottamenti a destinazione. Quest’anno, invece, il 50% degli intervistati opterà per una formula di tre giorni e due pernottamenti. Tuttavia, ed è un segnale incoraggiante, il perimetro degli spostamenti in Italia si amplia notevolmente con più di un intervistato su due che usciranno dai confini della propria regione per muoversi un po’ lungo tutta la penisola, dalla Toscana al Lazio e Campania – che costituiscono il terzetto di testa – a Puglia, Lombardia, Sicilia e Trentino-Alto Adige, che seguono distanziate di poco.
Dopo l’auto, fa sapere Federturismo, per Ognissanti il mezzo di trasporto preferito per ammirare le bellezze del nostro Paese sarà il treno scelto soprattutto dai più giovani. I connazionali che decideranno di spingersi oltreconfine si orienteranno per le capitali europee con in vetta Parigi, nonostante si confermi una delle città più care, e Barcellona; New York rimane, invece, la prima scelta per chi ha un budget superiore e maggior tempo a disposizione.
A confermare l’appeal delle città d’arte ci pensa Assoturismo, secondo cui a trainare saranno le città e i centri d’arte dove la presenza dei viaggiatori internazionali contribuisce a rendere ancora più interessanti le aspettative della filiera del turismo; il tasso medio di occupazione delle camere si attesta all’85%. E come da tradizione è altrettanto positivo anche il risultato atteso per le aree rurali, di collina e di montagna che solitamente intercettano anche l’interesse dei viaggiatori stranieri. Decisamente più contenute le richieste di prenotazione nelle località marine e dei laghi, con una saturazione rispettivamente del 62% e del 68%. Invece, una tendenza leggermente migliore è attesa per le località termali che registrano un tasso medio del 77%.
Roma e Venezia svettano: le camere prenotate sono rispettivamente l’82% e l’84% del totale. Nella Capitale le prenotazioni sono in crescita sia per la clientela italiana che per quella straniera, mentre la Serenissima si attesta sui dati dello scorso anno.
Segue Milano che mostra un buon andamento, con il 78% delle camere prenotate, mentre Napoli vede il 77% delle camere già occupate. Per la città partenopea le prenotazioni sono in aumento con americani, inglesi e francesi in testa.
Solo Firenze è in controtendenza con il 66% delle camere prenotate: registra risultati sotto la media nazionale. Tra le altre destinazioni, spiccano i risultati di Perugia e Matera, con il 90% e l’88% di camere occupate, in linea con la festività dello scorso anno. Verona, con un 71% di occupazione, conferma il risultato del 2023.
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