by Redazione | 31 Agosto 2017 12:52
Ennesima provocazione (o forse no) di Michael O’Leary, ceo di Ryanair, che ha annunciato l’intenzione di acquisire la flotta di Alitalia, mantenendo il brand dell’ex compagnia di bandiera e rilevando gran parte del personale, soprattutto ingegneri e piloti.
«Per Alitalia è probabile uno spezzatino, e noi siamo interessati alla sua flotta, sia ai velivoli a lungo raggio sia a quelli di corto raggio, circa 90 aeromobili in tutto», ha detto il ceo della compagnia irlandese. La notizia, riportata da Repubblica.it, arriva direttamente dalla conferenza stampa svolta da O’Leary a Dublino in cui ha confermato anche il ritiro di Ryanair dalla corsa a airberlin, altro vettore “fallimentare” in vendita.[1]
O’ Leary vede Alitalia come una compagnia che può crescere sulle rotte da e verso gli Stati Uniti, ma non ha fatto i conti con il governo italiano rappresentato dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e i tre commissari Gubitosi, Laghi e Paleari che fino ad ora hanno escluso più volte[2] l’ipotesi “spezzatino”. La pronta risposta, infatti, arriva direttamente da Dario Franceschini: «sarebbe un errore gravissimo e lo dico da ministro della Cultura e del turismo ribadendo la posizione più volte espressa dal governo. Alitalia, al di là della proprietà, è comunque il primo pezzo di Italia che accoglie i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo: gli aerei sono infatti il primo il luogo dove iniziare ad apprezzare il cibo, il cinema, l’arte, la bellezza e lo stile italiano».
Altri analisti, però, interpretano il messaggio di O’Leary come una risposta allo sgambetto subito in Germania da Lufthansa e dal governo tedesco sulla vendita di airberlin.
IL CASO AIRBERLIN. «La Germania sta diventando la repubblica delle banane dell’aviazione europea», ha detto, infatti, Kenny Jacobs, chief marketing officer di Ryanair che già qualche giorno fa non ha usato mezzi termini per definire il coinvolgimento non super-partes del governo tedesco per tentare di spingere proprio airberlin nelle braccia di Lufthansa.
«Siamo la più grande compagnia aerea in Europa con la situazione finanziaria più solida, e nonostante questo non siamo stati invitati al tavolo dove si discute del futuro di airberlin», ha sottolineato all’Irish Times nella stessa occasione il chief commercial officer David O’Brien, convinto che le parti più attrattive del vettore tedesco finiranno proprio nelle mani di Lufthansa, nonostante il vettore irlandese si sia da subito appellato all’Autorità Tedesca Garante della Concorrenza (Bundeskartellamt) e alla Commissione Europea. «Ci siamo lamentati di essere stati esclusi dal processo di vendita, si tratta di una manovra chiaramente protezionistica e illegittima», ha proseguito O’Brien.
Intanto, però, sono imminenti i primi tagli al network di lungo raggio della compagnia tedesca. A questo proposito, Airlineroute riporta che da Berlino Tegel verranno chiusi definitivamente i voli per Abu Dhabi a partire dal 30 settembre; dal giorno successivo verranno interrotte anche le prenotazioni per Chicago O’Hare, San Francisco e Boston, il 3 ottobre quelle per Los Angeles, il 2 novembre quelle per Miami.
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