Si può respirare l’atmosfera di una destinazione a bordo di una nave e viverla dal mare? La risposta è Sea. Letto “sì”, come si pronuncia: come le Sea Destinations, novità mondiale ed esclusiva dell’offerta di Costa Crociere, al debutto in questa stagione estiva. Viaggi nel viaggio, esperienze inedite che proiettano gli ospiti nel cielo stellato, nelle profondità del mare, nelle esperienze a terra. Mentre invece sono a bordo, all’aperto sui ponti di Costa Smeralda. Il lettore potrà scoprirle dal mio diario di viaggio. Scritto a bordo della nave salpata da Genova venerdì 7 giugno. Le crociere sono cambiate negli ultimi decenni, e ancor di più in questi due anni. Esperienze che meritano il racconto in prima persona.
IL PRIMO SORRISO
L’itinerario nel Mediterraneo prevede tappe a Marsiglia, Barcellona, Cagliari, Napoli e Civitavecchia, prima di far ritorno alla Lanterna. Lascio in banchina il bagaglio e i pensieri di tutti i giorni. Il primo lo ritroverò fra poco a bordo, gli altri restano a terra. Il check in è rapido – basta rispettare l’orario d’imbarco indicato sul biglietto crociera e sulla “Costa App” per evitare code – e con la Costa card apro la porta della cabina. Mi attende un caloroso biglietto di benvenuto che regala il primo sorriso di questa settimana.
Mentre Smeralda è ancora in porto, mi ambiento: la nave è configurata come una città ideale, con le sue regole, la sua segnaletica; è divisa in tre aree – poppa, centro e prua – sempre ben identificate. Un colore e un’icona per ogni servizio. Parto in esplorazione, con una passeggiata tra l’interno e i ponti all’aperto. Incontro per lo più spagnoli, francesi e italiani. Ci sono anche numerosi ospiti dai tratti asiatici. È l’app, da scaricare prima ancora dell’imbarco, che fa da navigatore alla navigazione. La carta a bordo quasi non esiste più e c’è un digital assistant a disposizione di chi dovesse incontrare qualche difficoltà.
Tutti, nuovi crocieristi e giovani – coppie, gruppi di amici, famiglie con bambini – smartphone alla mano si orientano con l’app, scannerizzano Qrcode per scoprire menù, eventi e servizi, scattano foto e selfie da condividere sui profili social. Smeralda è quasi al completo, gli ospiti sono distribuiti nelle diverse aree, tra bar per l’aperitivo, lezioni di ballo, di ginnastica, giochi da tavolo. C’è chi si cimenta in tornei di carte, chi legge, chi fa le parole crociate sdraiato sul lettino, chi è già corso a prenotare la Spa.
Una sirena annuncia l’esercitazione di sicurezza. Torno in cabina a prendere il giubbotto di salvataggio e seguo il percorso indicato fino all’assembly station. Porto a termine la missione e ne approfitto per ascoltare l’incontro di benvenuto del direttore di crociera: informazioni di servizio e una panoramica completa di quello che oggi offre una crociera Costa. Per esempio, l’animazione per bambini e adolescenti, a disposizione degli ospiti young tutti i giorni dalle nove a mezzanotte. O le nuove formule di escursioni. O ancora, i ristoranti di specialità da poter prenotare.
SUBITO IN BALCONE
Finalmente la partenza. Salpare è storia di millenni, eppure ogni volta stupisce, riempie gli occhi di meraviglia e gli smartphone di video. Una sorta di rito che continua a incantare chi vi partecipa. Sulla nave ho le mie consuetudini. Lascio la tenda della portafinestra socchiusa. Ogni sera, per sette notti. Mi piace svegliarmi con le prime luci del giorno, andare sul balcone e cominciare con il mare. Lo stesso, al rientro in cabina: siedo fuori, e per qualche minuto guardo buio e mare. La mia crociera è scandita da quest’abitudine che riordina i pensieri e riconcilia con il mondo.
Tra questi due momenti si dipana la giornata. La Costa App fa da bussola dell’intero viaggio. Per utilizzarla, collego lo smartphone al wifi della nave. Consulto l’“oggi a bordo” interattivo, la mia agenda personalizzabile, prenoto le escursioni e i ristoranti, mi oriento tra i ponti, leggo i menù del giorno, controllo le spese di bordo. Quali altre attività della nave mi interessano? Come conciliarle con le escursioni? Terzo pensiero della mattina: la colazione. Il mio posto preferito? La Sagra dei Sapori al ponte 8, il buffet servito che riduce gli sprechi e propone colazione internazionale con un’ampia scelta di cibi e bevande. Ma c’è anche l’opzione ristorante; oppure, con un piccolo extra, si può fare colazione sul proprio balcone ordinandola in cabina, nella fascia oraria che si preferisce e con menù ad hoc. Per chi ama viaggiare senza pensieri, la miglior soluzione è la tariffa All Inclusive che include, oltre alla pensione completa, il pacchetto bevande My Drinks, un’ampia offerta di bevande senza limitazioni per tutta la durata della crociera.
I VICOLI DI MARSIGLIA
Primo scalo, in Francia. Il sabato mi sveglio nel porto di Marsiglia. In passato ho già visitato la città in un tour organizzato. Preferisco mischiarmi per qualche ora ad abitanti e turisti, girandola in autonomia. Per uscire dalla nave, come per rientrare, è necessario avere con sé e scansionare la Costa card. In ogni destinazione, la compagnia dispone di un contatto con indirizzo in loco, in caso di necessità: anche quello è sull’app, e si raggiunge anche a terra, disconnessi dal wifi di bordo. Dunque, Marsiglia: ero già stata al Panier, innamorandomene a prima vista, ma senza avere il tempo di esplorare tutti i vicoli della collina, cuore e primo nucleo dell’antica città. È stato il quartiere dei pescatori, poi degli immigrati. Oggi è il regno della street art: un’arte che parla di vita vera, di mescolanza di culture diverse, e anche di rabbia. Addolcita da vasi di piante aromatiche, portoni colorati, botteghe, bouganville, localini, atelier di artisti.
La lunga sosta della nave – da quasi due anni Costa ha prolungato le ore in porto per consentire ai crocieristi di immergersi nelle destinazioni – mi permette di girarla in lungo e in largo, andando a caccia dei murales più belli. Consiglio pratico per chi legge e si troverà a Marsiglia: prendete lo shuttle di Costa che dall’attracco conduce fino al Porto Vecchio. La fermata della navetta gratuita o, ancora più avanti, quella del trasporto pubblico cittadino richiedono una lunga passeggiata e si formano code. Tutto tempo ed energie sottratti alla visita della città. Torno a bordo. Aperitivo al bar di poppa. Ordino un prosecco. «Con ghiaccio?», chiede il barman, ma lo fa solo per divertirsi a guardare la mia faccia. Ridiamo.
Piccolo inserto per chi debutta in crociera. A cena si può sedere al tavolo assegnato (sulla card c’è posizione e orario del turno) o andare al buffet. A pagamento, ci sono i ristoranti di specialità, in grado di soddisfare ogni palato: dalla pizzeria Pummid’Oro al nipponico Sushino, la cucina acrobatica Teppayaki, il KikiPoke, più quelli che il lettore troverà nel corso della cronaca.
La seconda serata a bordo si conclude in musica: al Teatro Sanremo, ponte 6, l’app suggerisce “I love Rock’n Roll”. Mi tuffo in un coinvolgente itinerario nelle epoche rivoluzionarie, ormai ammantate di atmosfere vintage, del rock.
MADONNA DEI MARINAI
Domenica è Barcellona. Anche qui la mia scelta è niente tour organizzato. Ancora una volta punto al cuore, il centro della città vecchia: il Barrio Gotico. Percorro la rambla in salita fino a Placa de Catalunya, da qui mi dirigo di nuovo verso il mare e mi addentro nel labirinto di carrers strette e piccole piazze del quartiere gotico per raggiungere la basilica di Santa Maria del Mar (la “Cattedra- le del Mare”), dedicata alla Madonna che protegge i marinai. Curioso tra i negozietti, assaggio le tapas e mi spingo fino al lungomare, dove inizia La Barceloneta. Ma si è fatta ora di rientrare a bordo, uno sguardo all’app me lo suggerisce: torno davanti alla statua di Cristoforo Colombo, alla stazione del cruise bus cittadino diretto al terminal crociere. Economico ed efficiente, riesce a compensare la distanza del nuovo attracco dal centro città, con pochi minuti di transfer.
Barcellona per Costa Smeralda è anche il momento del bunkeraggio: la nave fa il pieno. Qui si fa rifornimento di gnl, gas naturale liquefatto, la tecnologia attualmente più avanzata nel settore marittimo per ridurre le emissioni, che Costa Smeralda è stata tra le prime navi da crociera al mondo a proporre.
SEA DESTINATIONS: STARGAZING IN NAVE
La navigazione riprende nel tardo pomeriggio, prua verso l’Italia. Nel frattempo, a bordo sale l’emozione: manca poco a mezzanotte, le coordinate sono quelle esatte. La serata è fresca nel mare delle Baleari e lo staff fornisce a tutti le coperte per partecipare al “Mare di stelle”, la prima delle Sea Destinations. Ci troviamo, in tanti, a poppa, dai ponti 16, 17 e 18: il viaggio in mare diventa contemporaneamente un viaggio tra galassie, costellazioni e pianeti che rimbalzano dal megaschermo al cielo stellato. Il comandante introduce, la voce narrante ripassa i fondamentali dell’astronomia. Ci insegna come cimentarci e individuare con lo sguardo all’insù la Stella Polare, il Piccolo e il Grande Carro, e soprattutto il triangolo luminoso del Cielo di Primavera formato dalle tre stelle Arturo, Spica e Regolo, le più luminose delle costellazioni di Boote, Vergine e Leone. Viene suggerita l’app che aiuta direttamente con lo smartphone a individuare le stelle, mentre l’equipaggio arriva con graditissime tazze di tè caldo.
Il lunedì giornata di navigazione. Mi dedico a scoprire i “segreti” della nave. Inizio il giro da sola, ponte per ponte. Per un tratto mi fa da guida la guest relation manager, nella compagnia da quasi 20 anni. «Su questa nave abbiamo 40 nazionalità diverse nell’equipaggio». Forse non l’ho ancora scritto, ma è piacevole notare che tutti sorridono, sempre.
Anche gli ospiti. «Oggi la crociera è un sogno realizzabile. E ci sono sempre più giovani», concordiamo. «A Barcellona abbiamo imbarcato 360 studenti di tre scuole», aggiunge. Camminiamo tra piscine, amache, scivoli, bar e lounge, campo sportivo. In uno dei suoi rari momenti liberi, il sous chef mi racconta del suo “regno”, le cucine di bordo: «Il personale arriva a 259 unità su Costa Smeralda, abbiamo calcolato che prepariamo circa 70mila piatti al giorno, facendo massima attenzione a limitare gli sprechi di cibo. I monitor nelle stazioni di cucina sono collegati agli orologi utilizzati dai camerieri per le ordinazioni. In precedenza si sceglievano i quantitativi su stime in base alle preferenze delle diverse nazionalità degli ospiti, ora con questo monitoraggio riusciamo a calibrare quasi alla perfezione. Per quanto eccede, conferiamo cibi, ancora ottimi, al Banco Alimentare nei porti di Cagliari e Barcellona». Gli chiedo se esiste una pietanza preferita in assoluto. «La mozzarella piace molto, abbiamo il casaro di bordo. Così come la panetteria. E la nostra pasticceria è tra le più buone d’Italia». Gli si illuminano gli occhi quando parla del dolce “Esplosione di mandarino”. In effetti ho sentito molti ospiti nominarlo.
Il sous chef in mare si sente a casa. «Navigo con Costa da 17 anni, è come una mamma, mi ha fatto crescere culturalmente e mentalmente. Sulla nave ho anche trovato l’amore: mia moglie l’ho conosciuta qui».
LAND DESTINATIONS: COME VERI VIAGGIATORI
Cagliari e Napoli sono le tappe successive, voglio saperne di più sulle nuove escursioni. Online è spiegato tutto, ma voglio provare a chiedere consiglio di persona: nel punto My Tours parlo con la responsabile del servizio. Dichiaro subito la mia preferenza per esperienze che leghino la terra al mare.
«Consiglio alcuni tour appena inseriti in catalogo. Stiamo continuando ad arricchire la programmazione per incontrare esigenze e aspettative degli ospiti», dice la responsabile del desk escursioni. Reazioni? «I più avvezzi alle novità, direi i più avventurosi, sono i francesi. Gli altri attendono curiosi le recensioni. Il nostro obiettivo è proporre esperienze da veri viaggiatori, non solo da turisti. Inoltre, chi vuole partire con un programma di viaggio già ben definito, può acquistare il pacchetto My Explorations in fase di prenotazione: tre escursioni di mezza giornata a un prezzo molto vantaggioso». Interessante anche l’offerta intermedia tra discese in autonomia e tour organizzati: il crocierista si occupa da solo del trasferimento e, in diverse fasce orarie, può recarsi al punto di incontro con la guida locale della destinazione per visitare un museo, un quartiere o un’altra chicca tra arte, natura e storia; il resto della giornata la gestisce in libertà.
Una curiosità: “oggi a bordo” informa che, durante il giorno di navigazione è possibile anche fare l’escursione sulla nave: basta chiedere dello Ship Tour.
Passo in cabina e trovo un invito per metà pomeriggio: “C Club show”, dedicato ai soci. Musica, spettacolo e arrivano anche i premi: per il socio più giovane, per il maggior numero di punti. Il top cruiser, in questo caso ha fatto la bellezza di 101 crociere.
Il tempo vola, tra il confronto con i membri dello staff e la condivisione di impressioni con alcune crocieriste esordienti: sulla nave ciascuno trova il proprio angolo di mondo. Ho dedicato tempo a conoscere e confrontarmi con persone nuove. Ci vorrebbero almeno altri sette giorni di crociera per tutto il resto: andare in palestra, sperimentare sauna e idromassaggio, giocare a carte, ballare, partecipare a un torneo di ping pong, lasciarmi consigliare dall’hair stylist suggerito dal giornale di bordo, imparare l’arte della giocoleria. Dimenticavo: prendere il sole a bordo piscina o vista mare…
La sera, la cena da Archipelago è un’esperienza davvero particolare. È il ristorante gourmet lanciato nel 2022 su Costa Smeralda, oggi presente anche su altre cinque navi della flotta. Il menù è affidato a tre chef stellati di fama mondiale: Bruno Barbieri, Helene Darroze e Angel Leon. Per gli arredi sono stati utilizzati rami recuperati in riva al mare durante le operazioni di tutela di Costa Crociere Foundation; parte del ricavato dei pasti viene donato a favore di progetti solidali.
A tavola, un vero viaggio nel gusto, in cinque portate. Scelgo l’interpretazione del Mediterraneo occidentale – i piatti si ispirano alle destinazioni dell’itinerario – della chef francese. A fine cena ho un unico pensiero: come chiedo a Darroze la ricetta del suo gazpacho?
DA ISOLA A ISOLA
È martedì e resto fedele alla scelta gastronomica d’Oltralpe, capitando con due famiglie francesi nell’escursione per piccoli gruppi – formula inedita e molto piacevole – che scelgo nella tappa a Cagliari.
Siamo in dieci, skipper compreso. Dalla nave al gozzo, barca da pesca tipica della tradizione italiana, per qualche ora dal sapore antico. L’imbarcazione scivola al largo di Cagliari, tra le calette, verso la grotta dei colombi, fino a cala Fighera – l’acqua è ancora fresca, ma chi vuole può tuffarsi – e alla Sella del Diavolo, il promontorio che separa la spiaggia di Calamosca da quella del Poetto.
La leggenda narra di una contesa del golfo tra angeli e diavoli, in cui Lucifero, disarcionato da cavallo, perse la sella che pietrificandosi diede origine al promontorio. Rapiti dal racconto, brindiamo alla terra sarda con un aperitivo tipico accompagnato da pane carasau.
Dall’isola, si salpa verso il continente. Nel tragitto, arriva la seconda Sea Destination. Siamo davanti alla baia di Capri, è l’alba di mercoledì e, sullo sfondo, lo spettacolo naturale dei Faraglioni, speroni di roccia sul mare simbolo dell’isola. Il bar Superba al ponte 7 si trasforma nella famosa “Piazzetta”. Profumo di moka fumante, caffé napoletano in tazzine di ceramica e torta caprese. L’esperienza appare molto gradita dai tantissimi che hanno puntato la sveglia prima del solito.
La nave prosegue fino a Napoli. Appuntamento in banchina al molo Beverello e via in aliscafo; siamo 40, in gran parte italiani. Direzione Capri, per l’escursione “via mare e via terra”. A Marina Grande saliamo in barca e circumnavighiamo l’isola ammirando la statua dello Scugnizzo, il Salto di Tiberio, l’Arco naturale, Marina Piccola, il faro di Punta Carena, la Grotta Azzurra, finché rallentiamo davanti alla maestosità dei Faraglioni, passando sotto l’arco della roccia centrale.
Rientrati a terra, immancabile panino caprese, con mozzarella e pomodoro. Poi in funicolare su verso la Piazzetta – stavolta quella vera – circondata da piccole case bianche. La passeggiata prosegue lungo via Camerelle: negozi, hotel di lusso e ville storiche, fino al panorama dei Giardini di Augusto. Il ritorno, per me, è sole, vento e salsedine, sul ponte all’aperto dell’aliscafo. E un bilancio sulle Land Destinations che mi hanno permesso di esplorare davvero i luoghi visitati, accompagnata dalla sicurezza e dalla comodità di un tour organizzato.
MERAVIGLIE E RICORDI DI VIAGGIO
Nuovamente a bordo di Costa Smeralda. È uno dei pregi delle crociere, portarti in giro per il mondo e restituirti ogni volta la tua cabina, che diventa “casa”. In teatro incontro il coniglio Bing, protagonista del cartone animato e idolo internazionale dei bambini, che trascorrerà l’estate sulle navi Costa. I piccoli lo accerchiano entusiasti e ballano con lui.
La sera, un acrobatico salto gastronomico dalla Campania alla Toscana: cena all’Osteria Frescobaldi, un altro dei ristoranti di specialità di Costa Smeralda: crostino di lardo di benvenuto e scelta tra salumi toscani, carpacci, tartare, pici, chianina, trippa, filetto, ribs, costata, fiorentina, per citare alcuni dei gustosi piatti. L’ultimo tramonto, come in ogni crociera, è velato di malinconia, mentre a poppa mi lascio ipnotizzare dalla scia.
La sorpresa finale, che chiude il trittico delle Sea Destinations, prende il nome dall’area marina del Santuario dei Cetacei, il tratto di mare verso la Liguria cha stiamo attraversando. Il Light Show serale ci immerge in una pinneggiata immaginaria negli abissi del mare, nuotando tra balene, delfini e megattere. Rientro a Genova, sbarco appena la nave attracca. Di lì a breve mi attende il treno. Abbraccio un amico che mi raggiunge alla stazione per salutarmi. Vado verso casa e il viaggio torna con me, mentre continuo a fantasticare di mare e vento e cielo e ancora mare. E navi, gozzi, barche, aliscafi, villaggi di pescatori, chiese di marinai, angeli e diavoli, grotte e faraglioni, stelle, balene e delfini. Persa nella seduzione del Mediterraneo.