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OnBoard su Msc Sinfonia: crociera nella storia da Bari

msc sinfonia bari drone foto grande pag 12-13

Antonio, professione tassista, oggi è particolarmente allegro: «È tutta la mattina che faccio avanti e indietro dal porto. Ci piacciono le crociere e i crocieristi, portano soldi in città. È un bene avere turisti, d’inverno ancora di più».

È un sabato di metà novembre e il porto di Bari offre un panorama insolito: al terminal crociere sono ormeggiate due navi della flotta Msc. Una, Msc Splendida, si appresta a intraprendere l’ultimo viaggio della stagione estiva prima di riposizionarsi oltreoceano. L’altra, Msc Sinfonia, comincia una nuova avventura con Bari che debutta come porto invernale, diventando così homeport tutto l’anno.

Questa è l’unica tappa italiana dell’itinerario che porterà la nave ad Atene, Izmir, Istanbul e Corfù. Si naviga sulle tracce della storia, dalla regione più a est d’Italia verso un altro Oriente.

Mentre il vento spazza via la pioggia della notte e le ultime nuvole, comincio le procedure d’imbarco, pronta a prendere appunti per il mio diario di viaggio. Sinfonia è confortevole e a misura d’uomo; ospita circa 2.600 passeggeri, adattandosi perfettamente per dimensioni e pescaggio ai porti dell’Adriatico e del Mediterraneo orientale. Qui le navi sono più piccole rispetto a quelle che navigano nel versante occidentale.

Sto per salpare lungo una rotta inedita, dove un mare si allaccia all’altro fino a sfociare in Asia nel Mar Nero. Adriatico, Ionio, Egeo, stretto dei Dardanelli, mar di Marmara, Bosforo. È il Mediterraneo che ha fatto la storia.

Dormo in alto, al ponte 12, a prua. Nell’aria un profumo che mi sembra di conoscere. Lascio il bagaglio in cabina, una rampa di scale segna il mio esordio al ponte 11, dove tornerò spesso. Inizio l’esplorazione degli spazi all’aperto.

Il Caffè del Mare accoglie già diversi ospiti appena imbarcati. Una giovane donna dall’accento veneto racconta al telefono quanto le piace la nave. Incrocio un paio di videochiamate in tedesco e in spagnolo. Prima delle piscine e del parco avventura, incontro quel caro “amico” che mi fa sorridere sempre: il tavolo da ping pong.

Tra un ponte e l’altro sembra di passeggiare in una piccola città tra negozi, bar, ristoranti, palestra, teatro, punto informazioni, campo sportivo. Addirittura il minigolf. Fino a che, conclusi gli imbarchi, il mio gruppo di colleghi si compone: siamo in 11 e vivremo insieme questa “crociera inaugurale”.

La sirena annuncia l’esercitazione di sicurezza. Torno in cabina, guardo il video che mi spiega le procedure, prendo il giubbotto di salvataggio e seguo il percorso indicato fino all’assembly station. È già buio quando la nave lascia il porto, c’è la luna che illumina il mare: il momento dell’ossimoro per me, che vivo il “levate l’ancora” ogni volta con “consueto stupore”.

VIAGGI E ICONE A TEATRO

A bordo c’è uno show diverso ogni sera; il teatro è un appuntamento irrinunciabile per i crocieristi, tanto che Msc Crociere si comporta da vero e proprio impresario teatrale: ciascuna nave della flotta ha la propria compagnia internazionale e realizza produzioni in stile Broadway. Lo spettacolo ha due repliche, in modo da permetterne la visione a tutti, in base all’orario di cena.

Noi siamo al primo turno al teatro San Carlo – ceneremo più tardi al ristorante Il Covo – e iniziamo con il titolo giusto: la performance si chiama “Voyager”, ci porta tra le atmosfere delle città europee più iconiche; gli artisti cantano e ballano sulle note della Swinging London dei Beatles, per continuare con icone british come Elton John e Adele. Il tour prosegue con il romanticismo e la sensualità di Parigi, tra la histoire di un tango e un can can al Moulin Rouge. Infine, l’omaggio al fascino di Roma, tra acrobati e brani celebri anche all’estero.

Per i sette giorni di crociera Msc Sinfonia si veste a festa: musica dal vivo in bar e lounge, karaoke, possibilità di tentare la fortuna al casinò e, dalle 23 fino alle prime ore del mattino, si balla al Pasha Club, discoteca panoramica di poppa al ponte 12. E non finisce qui, ogni notte ha la sua festa a tema con dress code consigliato: casual, elegante per la serata di gala, bianco per il white party, stile floreale, e magari anche tropicale.

Msc Sinfonia attraversa di notte il canale di Otranto. Rientro in cabina: socchiudo la tenda della portafinestra per far filtrare la luce. Faccio una capatina sul balcone: è il mio personalissimo saluto al mare ogni notte prima di andare a letto, ogni mattina appena sveglia.

DOMENICA IN NAVIGAZIONE

Alle prime luci dell’alba la nave costeggia Corfù, dove sosterà sulla via del ritorno (per chi completa l’itinerario settimanale). È domenica e ho davanti un’intera giornata di navigazione. Vivo un tempo sospeso e panoramico, con il mare tutto intorno. Un’occhiata al programma di bordo e poi colazione al buffet La Terrazza al ponte 11. Mi concedo quella internazionale con uova e bacon. Faccio il pieno di energia per la prima partita a ping pong della crociera.

Intanto, le isole ionie fanno da sfondo alla mattinata. Le identifico con il gps: Lefkada, Cefalonia. Infine Zante, di cui riesco a scorgere da lontano le scogliere bianche mentre nella lounge c’è l’aperitivo con il comandante, momento particolarmente amato dai crocieristi. È l’occasione per conoscere la storia dei 32 anni di navigazione di Massimiliano Rossi, dalle navi da carico ai viaggi di piacere su tutti i mari del mondo. E parlare di venti, nodi, provviste, porti “facili” e “difficili” in fase di manovra.

Nell’equipaggio c’è anche una giovane donna, la ventenne Elena, allievo di coperta con un sogno: «Diventare comandante di yacht. Dopo il diploma di istituto nautico, mi sono imbarcata. L’amore per il mare arriva da lontano: mio nonno era comandante di aliscafo. L’ho conosciuto soltanto attraverso le storie di mia nonna, è stato il primo a portare un aliscafo dal Brasile a Sorrento».

Il daily planner fornisce altri spunti su come trascorrere il resto della giornata: prenotiamo la lezione di yoga con il maestro kenyota nella palestra panoramica Msc Gym. Ci sono anche sessioni quotidiane di stretching all’alba e al tramonto, oltre ai classici tapis roulant e sala attrezzi. Gli appassionati di competizioni possono cimentarsi in tornei – calcio, ping pong, calciobalilla – o gare di abilità tra cui Trivia o Memory.

Chi cerca invece un po’ di relax può provare sauna, massaggi balinesi, trattamenti benessere all’Aurea Spa; immergersi nelle vasche idromassaggio; trascorrere il tempo libero tra piscina e solarium.

E, per chi ama ballare, lezioni per tutti i gusti a tutte le ore. Reggaeton, mambo, merengue, rumba, country, mix latino, tango, cha cha cha, samba, cumbia, salsa, rock’n’roll e, quando si costeggia la Grecia, anche il sirtaki.

Le famiglie con bambini trovano un’ampia offerta di intrattenimento per i più piccoli: Mini & Junior Club, parco acquatico e giochi d’acqua, la sala giochi Pinocchio con i partner Chicco e Lego.

La compagnia è altrettanto attenta ai viaggiatori single. «Non è più come una volta, quando gli ospiti delle navi erano soprattutto anziani. Guardatevi intorno, sono quasi tutti giovani e sono aumentati i solo traveller – ci dice Alexandra, event coordinator della nave – Programmiamo riunioni e attività pensate per chi parte da solo e ha voglia di socializzare, trovare amici, fare gruppo».

È consigliato, non c’è obbligo, ma è un rito a cui volentieri partecipo: il dress code elegante per la serata di gala. Abito nero e scarpe col tacco mentre a teatro c’è “City of Stars”, spettacolo che prende il nome dal celebre brano del musical La La Land. È una notte di colonne sonore di film come La fabbrica di cioccolato, Grease, La febbre del sabato sera, Disco Inferno, Fame, Dirty dancing, Mamma mia, A star is born.

C’è un gruppo di agenti di viaggi greci a bordo, assieme al responsabile marketing ellenico della compagnia. Stanno parlando di Bari: «È una vera cruise destination ed è ancora sottostimata – dicono – Non pensavamo fosse così bella: per anni l’abbiamo considerata solo l’approdo dei traghetti dalla Grecia. La lunga sosta della nave ci ha permesso di visitare la città vecchia e Alberobello nella stessa giornata. Per non parlare delle delizie gastronomiche».

NELLA CITTÀ DEL MITO

Lunedì tocchiamo terra. Siamo alle porte della capitale della Grecia. Contesa nel mito tra Atena e Poseidone; facile intuire chi abbia vinto. Msc Sinfonia approda al Pireo, porto di Atene fin dai tempi antichi. Significa “passaggio” e apre la strada a uno dei siti archeologici più famosi al mondo: l’Acropoli, patrimonio mondiale Unesco dal 1987. Dalla cittadella arroccata su una scogliera rocciosa, 150 metri sopra la città, ci si catapulta indietro nel tempo. In cima c’è il Partenone, tempio dedicato alla vergine Atena Parthènos, voluto dal politico e statista Pericle circa 2.500 anni fa. Sulla collina si ammirano anche i templi di Atena Nike e Propilei (la vittoria in questo caso è senza ali; leggenda vuole che le siano state tagliate dagli ateniesi per non farla scappare dalla città), l’Eretteo (Erechtheion) con la loggia delle Cariatidi, il Teatro di Dioniso e l’Odeon di Erode Attico.

C’è tempo poi per una passeggiata nel quartiere storico Pláka, il cosiddetto “quartiere degli dei”: si scende da piazza Syntagma verso un labirinto di vecchie strade alla base dell’Acropoli. Qui sorge la cattedrale di Mitropolis ed è zona di mercatini, artigianato, souvenir e ristoranti, intervallati da resti archeologici ed edifici neoclassici restaurati. Perfetta per lo shopping, per un gyros pita take away e per respirare la vita della capitale che oggi accoglie oltre 4 milioni di abitanti.

Sarò monotona, ma – tornata a bordo – non posso esimermi dal partecipare al torneo di ping pong. E con un gruppetto di colleghe provo anche lo stretching al tramonto.

Di sera, arriva il tempo dei prestigiatori con “Style”, spettacolo di magia del XXI secolo in chiave spiritosa. E in men che non si dica, attraversando l’Egeo, siamo in Turchia.

VERSO L’ANTICA EFESO

Izmir – in italiano Smirne – è la terza città più grande della Turchia e la meno conservatrice. «Una terra fertile dove crescono fichi, pesche, melograno, con 300 giorni di sole all’anno e un clima simile a Roma, dove ho studiato», racconta Irene, la guida. Il tour nella storia ci porta 80 km a sud, a Efeso, patrimonio Unesco dal 2015. Forse il miglior esempio di città classica greco-romana – a parte Pompei – conservatosi fino ai nostri giorni. L’antica città dell’Asia Minore fu costruita lungo l’estuario del fiume Kaystros. È stata una delle città principali per il commercio nel Mediterraneo con Roma, Alessandria d’Egitto e Antiochia. Nei secoli l’accumulo di detriti del fiume ha allontanato l’insediamento dal mare, che ora dista 8 km.

Il sito è stato scavato per circa il 30%; le rovine praticamente integre danno un’idea della vita nelle epoche passate. Camminiamo tra i monumenti del periodo imperiale romano, come il Grande Teatro (ospitava fino a 14mila persone) e la facciata della Biblioteca di Celso – icona del sito archeologico – decorata e ricca di statue. Costruita, nel 114 d.C., era la terza per dimensione nel mondo con oltre 12.000 pergamene, dopo quelle di Alessandria d’Egitto e di Pergamo.

Qui c’era il culto di Artemide, diversa dalla Ártemis greca e qui venerata soprattutto come dea della fertilità; anche se resta poco del suo famoso Tempio, una delle “sette meraviglie del mondo antico”, che i pellegrini da tutto il Mediterraneo raggiungevano percorrendo la via Sacra. Sempre in tema di viaggi, due volte vi giunse San Paolo e si ritiene che la Madonna abbia passato a Efeso gli ultimi anni della sua vita con San Giovanni dopo aver lasciato Gerusalemme. La casa della Vergine dal V secolo divenne luogo di pellegrinaggio cristiano e non solo (la Madonna è nominata 34 volte nel Corano, più che nella Bibbia).

L’ultima sera a bordo ha il sapore speciale di “Icons”, spettacolo dal grande impatto scenico, che porta in scena inni pop e video musicali. Tutta la compagnia teatrale sale sul palco: cantanti dal vivo, ballerini, performer acrobatici per navigare tra Twist and shout, Material girl, Thriller, Purple rain, I want to break free, I will always love you.

Durante la cena al Covo, incontriamo ancora una volta un gruppo di amiche giamaicane del college che ha organizzato una reunion sulla nave. Vivono a migliaia di km di distanza tra Stati Uniti e Canada e a bordo sfoggiano un look sfavillante indossando mise dello stesso colore con pettinature coordinate. Il dopocena è karaoke di gruppo. Portiamo in scena i Ricchi e Poveri con un goliardico Sarà perché ti amo, coinvolgendo altri crocieristi sconosciuti ma talentuosi. E incontriamo in discoteca al ponte 12 – tra un “tormentone” recente e una hit leggendaria – un gruppo di 200 studenti di quinto liceo classico del quartiere Ponticelli di Napoli in gita scolastica; stanno ballando con i prof.

Finché le luci all’esterno attirano la nostra attenzione. Ci affacciamo, mentre Sinfonia attraversa i settanta chilometri dello Stretto dei Dardanelli. Qui scorre la storia e i due continenti quasi si sfiorano.

AFFASCINANTI CONTRASTI

Il mercoledì alle 9 est e ovest, Asia ed Europa, si incontrano sul Bosforo. Siamo a Istanbul; Sinfonia attracca al Galataport per una sosta più lunga delle altre: dodici ore per assaggiare la città da 16 milioni di abitanti, molti centri e 39 distretti, che si estende su due continenti. È stata Bisanzio, Costantinopoli, capitale di imperi cristiani e islamici. Vive tuttora di affascinanti contrasti: tradizionale, cosmopolita, avveniristica.

Salutiamo la nave; la nostra crociera finisce qui: ripartiremo giovedì mattina verso l’Italia. È possibile, infatti, sbarcare a Istanbul, e magari abbinare alla navigazione un soggiorno in città. Oppure proseguire nell’itinerario alla volta dell’isola di Corfù, prima di rientrare a Bari.

Intanto, il breve tragitto in pullman intorno al Corno d’Oro ci porta nella parte antica della città, il quartiere Sultanahmet. Qui si concentrano le maggiori attrazioni: la Moschea Blu con sei minareti, il palazzo Topkapi e la Basilica di Santa Sofia (Aya Sofya), principale lascito dell’Impero bizantino, capolavoro di architettura e per 1.000 anni chiesa più grande al mondo. Fondata da Costantino e ricostruita nel 537 da Giustiniano, fu trasformata in moschea ottomana nel 1453 dopo la caduta della città; nell’opera di laicizzazione promossa da Atatürk, eroe nazionale e padre della Turchia moderna, divenne museo, ma dal 2020 sotto la presidenza Erdoğan è stata di nuovo convertita in moschea. Si entra attraverso un percorso in salita fino alle Gallerie superiori. Da qui ammiriamo i mosaici che sovrastano la parte bassa dedicata al culto, oggi accessibile solo ai turchi.

Il pranzo sul Bosforo regala viste superbe, tra cupole e minareti, grattacieli e quartieri d’affari.

Maestosa è pure Cisterna Basilica (Yerebatan Sarniçi), fatta costruire nel 532 da Giustiniano per rifornire il palazzo dell’imperatore e altri edifici. Set cinematografico di “A 007, dalla Russia con Amore” e “Inferno”, ha una capacità di stoccaggio di 80mila tonnellate acqua. Al suo interno, 336 colonne – una attira l’attenzione perché molto diversa dalle altre – alte nove metri. Da scovare, lungo il percorso, i piedistalli con teste di medusa rovesciate. E intanto mi lascio ammaliare dai giochi di luce. Il tour si conclude al Gran Bazaar, il più grande mercato coperto del mondo, un labirinto di strade con circa 4.000 negozi. Di epoca ottomana, incanta gli appassionati di souvenir.

Il segreto? Contrattare, sempre! Nel tardo pomeriggio raggiungiamo l’hotel e passeggiamo fino alla Torre di Galata, costruita nel medioevo dai genovesi, mentre dai minareti si leva il canto del muezzin. La cena in terrazzo restituisce ancora una volta tutto il fascino del Bosforo. Ma non è finita. Andiamo a scoprire il quartiere Balat e percorriamo il ponte sul fiordo per rientrare in albergo. Sveglia all’alba del giovedì, si vola a Roma.

Sono a casa e c’è un profumo che racconta questa storia: Msc lo ha chiamato Med – Essence of a Voyage; mi aspettava in cabina. Fico selvatico, pesca, bergamotto, gelsomino, muschio, ambra: la boccetta contiene la memoria del Mediterraneo.

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