Occorre incrementare e qualificare l’offerta del turismo all’aria aperta: è il passaggio obbligato segnato nel corso del tavolo tecnico al Mitur che si è svolto alla presenza del ministro del Turismo Daniela Santanchè e delle principali associazioni rappresentative del comparto del turismo open air, che, stando alle stime sull’estate in corso, sta registrando dati record, superando dell’1% i numeri del 2019 e facendo del 2023 il migliore anno dell’ultimo decennio, dietro solo al 2017.
Lo scorso anno l’intero settore ha fatto registrare oltre 45,2 milioni di presenze, con record di arrivi da Germania, Austria, Paesi Bassi e Francia.
«Come ministero del Turismo abbiamo una strategia chiara per valorizzare ogni singolo segmento del settore – ha dichiarato Santanchè al termine dell’incontro – E con questo tavolo, abbiamo avviato un percorso che ci permetterà di diversificare sempre più l’offerta turistica in Italia. In particolare, ci tenevo a incontrare le associazioni che rappresentano questa tipologia di turismo che riscontra il favore di un pubblico che esce dalla nicchia e, complice la sostenibilità, la sensibilità ambientale, il benessere e il contatto con la natura, definisce un’esperienza unica e esclusiva, che si evince anche dai numeri.
Va rilevato, inoltre, aggiunge il ministro «che la costituzione di tavoli istituzionali sul turismo all’aria aperta è uno degli obiettivi primari di governance che il Piano strategico del Turismo individua in riferimento a questo segmento. Sono soddisfatta dell’esito dell’incontro, che ha fatto emergere degli spunti interessanti e una certa unità di intenti con le parti presenti, soprattutto in termini di sviluppi futuri del settore. Di concerto con le associazioni, lavoreremo sulla definizione di una normativa unica a livello nazionale, che serva, tra l’altro, a formulare una classificazione delle aree di sosta anche in termini di implementazione, riqualificazione e riconoscibilità delle stesse. La mia volontà è di rendere strutturale questo tavolo, anche con il coinvolgimento degli assessori regionali al turismo, per consentire uno sviluppo omogeneo in tutta la Nazione».
Al tavolo tecnico erano presenti, tra gli altri, i rappresentanti di Act (Associazione campeggiatori turistici d’Italia), Anfia, Assitai, Assocamp, Assocamping, Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti, Confedercampeggio, Confcommercio, Confesercenti, federturismo, Faita, Fiast, Promocamp, rete Imprese ActiveItaly.
«Il turismo open air italiano può diventare leader in Europa e un punto di riferimento nel mondo. Un obiettivo alla nostra portata, ma che richiede impegno per risolvere le criticità che frenano lo sviluppo del comparto – afferma Michele Montemagni, vicepresidente nazionale di Assocamping – Sullo sviluppo dell’open air italiano c’è una completa unità di obiettivi con il ministro, e i tavoli aperti ne sono la conferma. L’incontro con la Santanchè è stato positivo, e l’occasione per evidenziare al governo le questioni ancora aperte. A partire dalla necessità di procedere ad una riqualificazione della nostra offerta per renderla in linea con le richieste del mercato e per accelerare la transizione green delle nostre imprese turistiche. Serve anche un intervento per la semplificazione degli iter burocratici e l’armonizzazione delle norme, così come è urgente pure la modifica dei parametri di calcolo della Tari, non più in funzione della superficie ma in base al rifiuto che viene conferito».