Open to Meraviglia, Santanchè: «Funziona, la rifarei»
«Open to Meraviglia è una campagna che funziona» e, se tornasse indietro, la ripeterebbe. Il ministro del Turismo Daniela Santanchè rilascia una lunga intervista a La Stampa, in cui torna sull’operazione di promozione del brand Italia che ha suscitato polemiche e anche un’indagine della Corte dei Conti. «Tutti ne parlano e il riscontro che ha avuto è stato notevole. Mi piace pensare che tra i fattori del grande ritorno dei flussi turistici stranieri ci sia anche la campagna della Venere, che punta a rafforzare l’attrattività del “marchio Italia” all’estero e a coinvolgere di più le giovani generazioni». Una campagna che ora attraversa i campi dell’Eurovolley con il volto della “dea” impresso sulle maglie della Nazionale italiana.
E, a proposito dell’attrattività del Paese, Santanchè contesta chi parla di “estate flop”, ribadendo che il turismo ha continuato a trainare il Pil. «Quelle italiane restano le mete più ambite. Gli effetti positivi del turismo si traducono anche nel mercato dell’occupazione che, nell’ultimo anno, ha visto il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione crescere del 10,3%. Pil tradito dal turismo? No, direi proprio di no. Anzi, come certificato dal Fondo monetario internazionale, il comparto turistico e dei servizi ha premiato l’Italia rivitalizzandone l’intero sistema economico, che cresce dell’1,1% facendo meglio della media dell’area euro. Oltre a ciò, uno dei parametri economici più importanti per misurare la solidità e la salute dell’economia italiana è rappresentato dalla spesa turistica, che a maggio è risultata in surplus di 2,3 miliardi di euro, in aumento sia sul 2022 sia sul 2019, con un incremento tanto della spesa degli stranieri che vengono in Italia sia dei turisti italiani che vanno all’estero».
Santanchè entra anche sul tema degli italiani che hanno dovuto rinunciare a viaggiare durante l’estate a causa dei redditi stagnanti contrapposti ai prezzi in aumento. «Senza dubbio ci sono elementi, a partire dall’inflazione, che ovviamente incidono anche sul turismo. Bisogna tuttavia ricordare che nel primo semestre dell’anno abbiamo avuto numeri abbastanza importanti sui flussi interni, segnando un andamento superiore al periodo pre pandemico, mentre il ritorno in massa del turismo straniero nel periodo estivo ha fatto registrare un +3,6%. Aspetterei dunque la fine dell’anno per un bilancio definitivo, anche in virtù del fatto che le presenze turistiche non si concentrano più nei canonici mesi estivi, ma si allungano nell’intero arco dell’anno».
Per il ministro del turismo, l’Italia non ha perso appeal: «Si sta confermando la meta mediterranea più attrattiva, dietro alla sola Grecia. Il caro prezzi è una conseguenza di più fattori ma non riguarda solo l’Italia bensì sta interessando l’Europa intera. È una questione che il governo sta affrontando con decisione, ottenendo anche buoni risultati».
In partenza per Cina e Corea del Sud, Santanchè ricorda infine l’importanza dei mercati asiatici per l’incoming italiano: «Il mercato asiatico è altamente strategico per la nostra economia, perché costituito da turisti che hanno una forte capacità di spesa, tanto che quest’anno i visitatori cinesi hanno fatto registrare uno scontrino medio più alto del 2019, e già nel 2022 sono tornati massicciamente a visitare i nostri territori, con una crescita del +58% rispetto all’anno precedente, in virtù degli oltre 320mila arrivi nelle strutture ricettive italiane. E lo stesso discorso vale per i sudcoreani, che hanno persino superato i livelli pre pandemici del 2019, con un incremento dei flussi del 22%. La missione commerciale mira proprio a rafforzare i rapporti e le grandi opportunità turistiche tra l’Italia e un mercato cruciale quale quello rappresentato dall’Asia orientale».