Operazione “Insieme”: i big
aiutino le Pmi del travel

Operazione “Insieme”: i big <br>aiutino le Pmi del travel
25 Marzo 07:00 2025 Stampa questo articolo

Una parola magica, ma impegnativa, sfidante: “Insieme”. Che sfata il mito del pesce grande che mangia il più piccolo. Per dargli un senso bisogna lavorare in tanti, e tanto. È l’impegno che vorremmo proporre ai player della filiera turistica italiana, declinando nel nostro Paese – protagonista indiscusso del turismo organizzato incoming e outgoing – l’operazione Together in Travel messa in piedi dal Wttc – World Tourism & Travel Council, invitando i grandi dell’industria turistica (e non solo), da Hilton a Microsoft, a supportare i piccoli: le cosiddette Sme, ovvero Small and medium enterprise, altrimenti dette nella nostra lingua Pmi – Piccole e medie imprese. Vera e propria ossatura del comparto, come da più parti ribadito.

IL PIANO INTERNAZIONALE

Un progetto per promuovere la cooperazione e al tempo stesso dare un senso al concetto di sostenibilità, inteso non soltanto in ottica ambientale, ma anche aziendale. In fin dei conti, con la pandemia sono cambiati diversi parametri, ma è stata proprio la resilienza delle Pmi ad aver permesso un immediato rilancio. Ora, a distanza di pochissimi anni, si devono e si possono dare risposte concrete e costruttive a sfide quali, appunto, la sostenibilità del mercato.

Se il programma Together in Travel prevede la collaborazione tra imprese, governi e comunità locali, la promozione di un turismo responsabile, l’interlocuzione con partner finanziari, l’innovazione per dotarsi di nuove performanti tecnologie, nel programma “Insieme per il turismo”, da declinare in Italia e che vorremmo proporre alla nostra filiera, ci sono gli stessi nobili propositi, e il tutto per un obiettivo concreto: crescere bene, crescere tutti.

SFOGLIA IL MAGAZINE “DAVIDE+GOLIA”

D’altra parte, come si legge sul sito togetherintravel.com nel mondo l’80% delle imprese di viaggi e turismo è di medio-piccole dimensioni. Ecco che allora la missione di questa innovativa rete di cooperazione tra grandi e piccoli player intende “passare dal dire al fare” in una vera e propria alleanza dove governi, aziende e consumatori riconoscano la sfida della sostenibilità, sia in termini ambientali che aziendali. Si tratta di un knowledge hub a disposizione delle imprese con un chiaro obiettivo: “Unire le piccole e medie imprese del settore dei viaggi e del turismo per rafforzare la voce collettiva del settore”.

OBIETTIVO COOPETITION

Quindi il paradigma da adottare passa attraverso la cooperazione, la buona volontà dei big player, in particolare i grandi tour operator, che compatibilmente con le loro logiche di mercato e strategie di sviluppo, potrebbero mettere a disposizione delle Pmi gli stessi strumenti necessari all’evoluzione delle imprese. Uno sforzo collettivo che, pur mantenendo le regole del gioco, il rispetto della competitività, permetta ai player grandi e piccoli di preservare un sano equilibrio economico.

E oggi che la sostenibilità aziendale è diventata tema d’attualità e di studio per professionisti contabili, né più né meno di quella ambientale, è arrivato il momento di reclamare un gioco di squadra, pur nel rispetto di un libero mercato come quello turistico. Tanto più ora che, dopo aver ben governato il web, è arrivato lo tsunami dell’intelligenza artificiale, destinata a riscrivere i parametri operativi anche nel comparto dei servizi.

L’AI COME OCCASIONE

E per i primi passaggi-chiave di questo programma, che potrebbe successivamente connettersi e relazionarsi con il knowledge hub del Wttc, si può fare riferimento a quanto scritto da Pier Ezhaya, presidente di Astoi e direttore generale tour operating Alpitour World, nel suo ultimo articolo nella rubrica Voice of Leader de L’Agenzia di Viaggi Magazine. Nel suo articolo dal titolo “Welcome to the Machine – Così il turismo domerà l’Ai”, il top manager ha scritto quanto segue: «Questo enorme strumento potrebbe divaricare ulteriormente il gap tra le aziende più strutturate e quelle meno. Ecco perché, in tutte le interlocuzioni con il governo, ho messo questo punto tra i primi da richiedere alla politica. Occorre formazione, e non formazione per capire come utilizzare l’Ai, ma formazione per capire che tipo di investimenti e che tipo di benefici può garantire. E poi, oltre alla formazione, servono capitali per implementarla e anche per questo va richiesto supporto alla politica che deve accompagnare le aziende, soprattutto quelle medio-piccole, nel futuro aiutandole ad attraversare questa pirotecnica trasformazione digitale».

Un passaggio che suona un po’ come una convocazione diretta per le istituzioni che – va detto – negli ultimi anni hanno smesso di snobbare “il settore dalle uova d’oro” dando finalmente prova, anche grazie al lavoro di fino delle associazioni, di una insperata sensibilità, certamente favorita da una situazione d’emergenza unica come la pandemia.

LE BANCHE FANNO LA LORO PARTE

Intanto da Unicredit è scattata una nuova emissione obbligatoria privata da 800 milioni di euro interamente sottoscritta da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere l’economia reale e la crescita delle aziende italiane di minori dimensioni. Nel dettaglio, le risorse saranno integralmente impiegate dalla banca attraverso nuovi prestiti di importo fino a 20 milioni di euro e di durata non inferiore a 24 mesi per sostenere lo sviluppo e gli investimenti di Pmi e Mid-Cap italiane che rappresentano la spina dorsale del tessuto economico del Paese.

SANTANCHÈ: «INIZIATIVA CONDIVSIBILE»

In tale contesto anche gli interlocutori istituzionali, governo e ministero, dovrebbero dire la loro. E noi abbiamo bussato alla porta del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, proprio per sapere quale potrebbe essere l’orientamento del governo rispetto a un ambizioso programma di cooperazione all’interno della filiera: un’idea suggestiva ma fattibile o una semplice chimera? In altre parole abbiamo azzardato la domanda se un programma come “Insieme per il turismo”, dove il gigante Golia e il piccolo Davide non si fronteggiano ma cooperano, può avere diritto di cittadinanza nel nostro Paese, proprio come Together in Travel muove i primi passi in altre terre.

Santanchè ha risposto prontamente: «Una rete come quella promossa dal Wttc, nella quale le grandi imprese supportano le Pmi della filiera in termini di sostenibilità aziendale è assolutamente condivisibile. Il settore del turismo è composto da una rete eterogenea che include sia grandi realtà che Pmi e il loro successo dipende anche dalla capacità di collaborare, creando sinergie. L’iniziativa del Wttc è un passo importante verso la sostenibilità e l’innovazione del nostro settore. Le Pmi, specialmente in Italia, sono il motore dell’economia locale e il loro sviluppo, anche in termini di sostenibilità aziendale, è cruciale. Mettere a disposizione know how, formazione e opportunità di accesso a finanziamenti può fare la differenza per la crescita delle piccole imprese turistiche e contribuire a una gestione più sostenibile dell’intero settore turistico».

TUTELARE LA CONCORRENZA

E su come ipotizzare la messa a terra di un progetto del genere la ministra Santanchè non ha dubbi: «Immagino che l’operatività della rete debba essere basata su un equilibrio tra il supporto alle Pmi e il rispetto delle regole del mercato. Le grandi imprese possono offrire competenze professionali e risorse umane, ma è fondamentale che il supporto non diventi una distorsione della concorrenza. La trasparenza e l’adozione di pratiche eque devono essere alla base di qualsiasi collaborazione. Il nostro obiettivo deve essere quello di stimolare un ambiente competitivo dove le Pmi possano beneficiare delle opportunità offerte dalle grandi imprese, senza comprometterne la capacità di competere autonomamente. Le regole del mercato devono sempre essere rispettate per garantire che questa rete favorisca uno sviluppo sano e sostenibile dell’intero settore turistico, senza creare disparità o distorsioni».

L’avvallo del Mitur al progetto “Insieme per il turismo” è certamente un segnale di grande valenza, una sorta di calcio d’inizio di una partita dove il gioco di squadra può realmente diventare la chiave di volta per ottenere un buon risultato. Con lo spirito giusto si vince tutti. Ma bisogna crederci. La palla ora passa alle imprese, alle associazioni di categoria che, al di là dei rispettivi interessi, dovranno pronunciarsi e valutare il senso e il valore di un simile progetto. Magari tracciando finalmente “insieme” una nuova frontiera.

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli