Nel bel mezzo della tempesta scatenata dal debit memo del 5% che British applica ai pagamenti con carte corporate delle agenzie, il ceo di Iag, Willie Walsh, sposta l’attenzione su Alitalia. Ignorando appelli e richieste avanzate dalle associazioni di categoria italiane, il Gruppo anglo-spagnolo si unisce prontamente alle voci critiche (Lufthansa e Ryanair) contro il prestito ponte concesso all’ex compagnia di bandiera e attacca anche la scelta delle nuove divise.
Il quotidiano Il Sole 24 Ore, infatti, riporta l’adesione della holding che possiede British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus, nel gruppo di competitor europei che fa reclamo a Bruxelles contro Alitalia per il prestito di 900 milioni di euro.
«Non ci interessa comprare Alitalia – ha detto Willie Walsh durante l’Annual General Meeting di Iata – Anche noi ci opponiamo agli aiuti di Stato. Aiutare è ammesso in certe condizioni; la compagnia italiana ha ricevuto molte volte sussidi, stavolta non ha fatto la ristrutturazione».
Ma la “protesta” di Willie Walsh non si ferma al prestito ponte concesso ad Alitalia. Ce n’è anche per le nuove divise, che il vettore Made in Italy presenterà a Milano il prossimo 15 giugno. «Sono rimasto scioccato quando ho letto che Alitalia cambia di nuovo le divise del personale dopo soli due anni – ha aggiunto il ceo della holding anglo-spagnola – È una spesa importante. Quando l’ho letto pensavo a uno scherzo: è una follia».
Sulla vicenda Alitalia, inoltre, è intervenuto anche Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Interni: «L’unica cosa che non si deve fare è svenderla a pezzettini: il turismo è il petrolio dell’Italia e bisogna avere una compagnia di bandiera forte».