E ora Lastminute incalza i tour operator
Non solo t.o. Il focus su tutto ciò che ruota intorno ai pacchetti di viaggio online riguarda anche le Ota e i metasearch. Kayak, ad esempio, da tempo utilizza i numerosi brand con cui collabora (da Momondo a Cheapflights e Swoodoo) per offrire pacchetti di viaggio in tutto il mondo.
Stessa cosa per Lastminute Group, che solo nel 2018 ha registrato una crescita del 41% nella vendita di pacchetti dinamici, per un totale di oltre 60 milioni di euro di giro d’affari. «Vogliamo muoverci dal modello di una Ota tradizionale, come Expedia, a quello di un tour operator moderno concentrato sulla vendita di pacchetti vacanza», ha detto di recente il ceo Marco Corradino. «Non vedo online travel agency come Booking alla stregua di nostri competitor, piuttosto vogliamo guadagnare quote di mercato da operatori come Tui», ha spiegato.
Di fatto, tra i mercati-chiave della piattaforma ci sono tutti quelli dove «ci aspettiamo i più alti tassi di crescita nella digitalizzazione: di certo Germania, Italia, Spagna e Francia». Il problema, tuttavia, riguarda un altro aspetto: la difficoltà di un player come quello capitanato da Corradino di combattere contro tour operator in grado di vendere prodotti esclusivi, soprattutto sul segmento mare e vacanze. Con la conseguenza che, a farla da padrone, rischia di rimanere sempre e soltanto la variabile prezzo, dal momento che per i consumatori la possibilità di combinare voli, hotel e servizi di vario genere è diventata pressoché infinita.