Ora tocca agli aeroporti:
chiusi 23 scali italiani
Un solo aeroporto per regione. In Lombardia, ad esempio, resterà aperto lo scalo di Malpensa, mentre in Sicilia, per permettere i collegamenti con le isole, rimarrano invece aperti più scali. Per fronteggiare la diffusione del coronavirus è stato emanato dal ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, il decreto che prevede la chiusura di 23 dei 42 aeroporti d’Italia.
Nel provvedimento si dispone che, per tutelare la salute dei passeggeri e dei lavoratori, sono assicurati nel settore del trasporto aereo esclusivamente tutti i servizi essenziali. L’operatività dei servizi, quindi, è limitata agli aeroporti di Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Lamezia Terme, Lampedusa, Milano Malpensa, Napoli Capodichino, Palermo, Pantelleria, Pescara, Pisa, Roma Fiumicino, Torino, Venezia Tessera (Roma Ciampino rimarrà aperto per i soli voli di stato, trasporti organi, Canadair e servizi emergenziali).
È rimessa alla valutazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile, prosegue il decreto, la possibilità di consentire l’operatività degli altri aeroporti in considerazione delle seguenti esigenze: mantenimento dei requisiti di certificazione aeroportuale; previsione dell’accesso alle infrastrutture e del loro utilizzo per i dipendenti dell’Enac, di Enav e degli Enti di Stato basati in aeroporto; ripristino immediato della piena operatività dell’aeroporto, qualora ritenuto necessario; esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato, di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo.
Le disposizioni del decreto sono in vigore fino al 25 marzo 2020 e si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano.
L’Enac informa, pertanto, che per il 13 marzo l’operatività di tutti gli aeroporti nazionali rimane invariata, anche a tutela dei passeggeri che hanno voli già prenotati e delle compagnie aeree che hanno programmato i propri operativi.