by Andrea Lovelock | 12 Gennaio 2022 12:46
Sempre più profondo rosso il bilancio del turismo italiano, nonostante l’Istat abbia “celebrato” proprio in queste ore il primato europeo del nostro Paese[1]. L’Osservatorio 2021 di Federalberghi, appena pubblicato, mostra come lo scorso anno siano andate in fumo 148 milioni di presenze turistiche in hotel.
In confronto con il 2019 (ultimo anno pre pandemia), è come se si fosse perso un pernottamento su tre. Ancora più vistoso il deficit nei pernottamenti dei turisti stranieri, con una perdita di uno su due per un totale di 115 milioni presenze estere in meno.
«Non possiamo pensare che tutto sia passato – commenta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi – che tutti abbiano ripreso a viaggiare come prima. Se è vero che vaccini e misure di distanziamento ci rendono più sicuri, non possiamo dimenticare che per molti è ancora vietato entrare nel Belpaese e che anche gli italiani vanno alla scoperta della propria nazione con maggiore difficoltà».
In questo scenario imprese e dipendenti degli hotel italiani hanno visto venir meno una a una le misure di sostegno che avevano permesso la sopravvivenza delle aziende e dei relativi posti di lavoro: il credito d’imposta sugli affitti, l’esonero dal pagamento dell’Imu, la moratoria sui mutui e la cassa integrazione Covid.
«La burrasca è tutt’altro che passata – conclude Bocca – e tutto il settore alberghiero guarda con il fiato sospeso al Consiglio dei ministri di giovedì. Imprese e lavoratori degli alberghi hanno bisogno ancora del sostegno del governo per poter passare la più gande crisi che si sia mai vista nel settore».
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