Otto capitali chiedono all’Unione Europea misure urgenti contro Airbnb per limitare gli effetti negativi dell’esplosione degli affitti turistici. Secondo il giornale spagnolo El Pais, infatti, le amministrazioni cittadine di Madrid, Barcellona, Bruxelles, Parigi, Cracovia, Vienna, Amsterdam e Reikiavik si sono unite per chiedere con una lettera alla Commissione europea di applicare misure urgenti per obbligare Airbnb e altre piattaforme simili a condividere i dati dei propri host.
La richiesta fa parte di una serie di misure che andrebbero a limitare la penetrazione del cosiddetto affitto selvaggio nei centri cittadini. Con questa regolamentazione, infatti, Airbnb sarebbe costretta a comunicare l’identità dei proprietari di casa che offrono in affitto le proprie stanze o abitazioni. Una misura che minerebbe anche gli introiti delle piattaforme di home sharing che, di solito, applicano una percentuale su ogni transazione.
La decisione, adottata durante una conferenza sul valore economico del turismo ad Amsterdam, prevede anche l’invio di una missiva alla Commissione europea dove le città si impegnano a mantenere un equilibrio tra flussi di turisti e protezione degli abitanti dei quartieri interessati dal fenomeno. Berlino e Londra non hanno partecipato all’evento ma sono stati invitati ad appoggiare la proposta delle altre città. Nessuna notizia, invece, di realtà italiane aderenti.
Pronta la replica di Airbnb: «Non siamo stati invitati al confronto, ma possiamo confermare che lavoriamo con oltre 300 amministrazioni cittadine per regolamentare il sistema degli affitti turistici che ci compete, mentre altre compagnie come HomeAway, Expedia, Booking e Tripadvisor non fanno nulla di tutto ciò. Noi invece puntiamo a una crescita sostenibile».