Otto storie di turismo responsabile
Se il turismo responsabile fosse un piano cartesiano, le ascisse e le ordinate sarebbero le seguenti: destagionalizzazione e decentramento. La prima rappresenta la capacità di muovere visitatori nei mesi di spalla, o addirittura durante tutto l’anno; la seconda indica l’impegno a valorizzare borghi e attrazioni minori, che “minori” non sono affatto. Entrambe costituiscono l’unico vero antidoto all’iperconcentrato turismo di massa.
A dirlo è Maurizio Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile (Aitr), tra gli esperti convocati sabato scorso al Wte da L’Agenzia di Viaggi per la cerimonia di consegna dei Premi Turismo Responsabile Italiano e Turismo Cultura Unesco “Cristina Ambrosini” 2016.
A Padova si sono succeduti sul palco della Sala Anziani gli otto vincitori: quattro per ciascuna categoria (enti, agenzie di viaggi, tour operator, ospitalità). Otto realtà, che nel corso dell’ultimo anno hanno dimostrato impegno nella costruzione di un turismo sano, rispettoso dei patrimoni culturali e dell’ambiente.
«Chi è responsabile non è noioso. E sarebbe sbagliato stilare un decalogo dei “no”, dei “questo-non-si-fa”», ripete Davolio. Quello che vuole l’Aitr, e che si augura anche L’Agenzia di Viaggi, è trasmettere un messaggio positivo: diffondere buoni esempi e good practice, e farlo con gioia.
Sullo sfondo l’obiettivo comune – perseguito da un decennio al Wtm di Londra con il World Responsible Tourism Day – di svezzare il turismo responsabile in Italia: tirarlo fuori dalla nicchia in cui talvolta è relegato, affinché diventi a tutti i livelli uno stile di viaggio, un approccio irrinunciabile in fase di organizzazione di un tour o di un soggiorno.
Quest’anno i Premi TRI e TCU “Cristina Ambrosini” sono arrivati alla vigilia dell’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo, indetto nel 2017 dall’Organizzazione mondiale del turismo guidata da Taleb Rifai. A Padova è stato proiettato il video dell’Unwto che in una manciata di secondi sintetizza il senso della sostenibilità: una filosofia del turismo che non si riduce alla teoria, ma è capace di generare posti di lavoro e favorire l’economia laddove stenta a decollare.
E se all’estero gli “heroes of responsible tourism” verranno premiati il prossimo 8 novembre al World Travel Market 2016, qui in Italia i nostri otto eroi hanno già appeso la targa al muro.
Ricordiamo chi sono.
Per il Premio TRI 2016 c’è il t.o. Bluewago (www.bluewago.it) con “Il sale che nutre la terra”: un viaggio in barca nel Sulcis-Iglesiente, nel segno del rispetto del mare.
Il Comune di Aliano, in Basilicata, con il suo Parco Letterario Carlo Levi (www.parchiletterari.com): paese di mille abitanti con nove musei, uno ogni cento. E l’intenzione di aggiudicarsi il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2017.
L’agenzia di viaggi GranGiro (it.grangirobiketours.com) con un tour in Monferrato all’insegna dello slow tourism e un titolo che la dice lunga: “dolce pedalar tra vigne e castelli”.
Per finire la categoria “ospitalità”, dove si distingue l’Associazione Locatori Turistici Versilia (www.altversilia.org) con un pacchetto extra-ordinario incentrato sull’accoglienza diffusa: «Perché oltre al mare, il territorio offre possibilità di canyoning, free climbing, cicloturismo e molto altro», spiega il presidente Gaia Granelli.
Sul fronte TCU, premio che riconosce il valore a chi costruisce e promuove viaggi nei siti e nelle città Patrimonio dell’Umanità, vince per la prima volta Philadelphia, prima città degli States inserita nella World Heritage List. Insieme a Massimo Loquenzi, che rappresenta il Convention&Visitors Bureau (www.discoverphl.com) in Italia, c’è Zabeth Teelucksingh della Global Philadelphia Association (www.globalphiladelphia.org), che si è battuta per l’ingresso della città nella lista dei Patrimoni: «L’Italia ha confidenza con i siti Unesco, qui se ne contano decine – afferma – Per noi è un riconoscimento eccezionale, che intendiamo mettere a frutto con un piano di sviluppo». Zabeth ha portato a Padova il suo Strategic Plan for Philadelphia, una brochure di 15 pagine che elenca, in sette punti, le opportunità di crescita legate alla designazione. Un esempio per quei siti intenzionati a capitalizzare il bollino Unesco.
Per la categoria “ospitalità”, vince B&b Like Your Home (www.bblikeyourhome.com), network di bed and breakfast gestiti da persone disabili, radicato per ora in Campania, e rappresentati dalla portentosa Cetty Ummarino: «Dedico questo premio a tutti i gestori, con la speranza che questa rete riesca a espandersi in altre regioni italiane».
Premio “agenzia di viaggi” per Limosa e SlowVenice (www.slowvenice.it) con un pacchetto sulla Laguna di Venezia, tra i più celebri Patrimoni dell’Umanità: «Proprio in questi giorni si è riaccesa la polemica sul turismo di massa. Anche per noi le parole-chiave sono destagionalizzazione e decentramento», ricorda Roberta Manzi, responsabile marketing e comunicazione.
Sul palco per la categoria “tour operator”, infine, Il Sipario Musicale (www.ilsipariomusicale.com) con un itinerario che parte da Buenos Aires sulle note di Barenboin e Martha Argerich. «È il più imponente dei nostri viaggi – dichiara Andrea Cortelazzi, direttore marketing e Pr – capace di lasciare un segno tangibile nella vita di chi ne ha goduto».
Otto storie di turismo responsabile e culturale, queste. Otto storie di bellezza.