by Paola Camera | 25 Giugno 2021 11:14
Maavi è scesa per la quinta volta in piazza[1] dall’inizio della pandemia, più precisamente in Piazza Indipendenza a Roma, per chiedere al governo che siano riconosciuti dignità e sostegno al settore, ma soprattutto che ne sia garantita la sostenibilità economica, con la riapertura delle destinazioni turistiche estere.
Di fatto, si è trattato del secondo Dignity Day (il primo lo scorso 12 gennaio[2], ndr) a cui il ministro Massimo Garavaglia ha deciso di porre ascolto, fissando un incontro con Enrica Montanucci. «Questo è il grande risultato di oggi, anche se non siamo tantissimi, viste le 24 ore sole di preavviso», dichiara la capofila dell’associazione, la cui priorità ora sono le riaperture. «Perché – afferma – se non riaprono le destinazioni a settembre, una volta finita di vendere l’Italia, finiremo tutti per strada. Ricominceranno le rate dei prestiti e non ci sarà più nulla da vendere. Chiediamo di riaprire almeno alcune mete fondamentali e fattibili».
Anche questo ministro, infatti, non ha ancora ben capito l’importanza dell’outgoing, accanto al ben più noto incoming in Italia. «Garavaglia ha ascoltato molte voci in questi mesi, troppe. È anche vero che fino a che ci sarà qualcuno che va in televisione a dire che il turismo è ripartito e siamo in un nuovo boom, sarà difficile farglielo capire. Ci vorrebbe coesione tra associazioni per dare alle istituzioni un messaggio univoco e forte», dichiara Montanucci.
Altro topic fervente in piazza è la notizia che riguarda l’ennesimo blocco della seconda tranche del fondo perduto, ancora non pervenuta a centinaia di agenzie. «Non mi importa dei giochi di potere, mi interessa solo che tantissime agenzie di viaggi non hanno ancora avuto quello che gli spetta da mesi – incalza la presidente – È di ieri la notizia che l’invio della seconda tranche ha subito un arresto perché la persona che se ne occupava al ministero ha chiesto di essere trasferita al ministero della Cultura ed è in malattia. Ma è possibile che non ci sia un sostituto?».
In realtà al ministero non sapevano neanche della situazione che si era venuta a creare. «L’hanno scoperto ieri con noi. Hanno risposto che faranno qualcosa e che comunque gli risultano solo 67 agenzie ancora in attesa del fondo. Ah sì? Nel giro di poche ore gli ho mandato un file Excel con almeno 570 agenzie che mi hanno confermato di essere ancora in attesa».
Nel frattempo, alla spicciolata, sono arrivati in piazza Indipendenza – seppur decisamente meno del solito – agenti di viaggi da tutta Italia. Nonostante l’afa. Nonostante tutto.
INCONTRO GARAVAGLIA-MONTANUCCI. A mezzogiorno l’incontro tra Montanucci e il ministro Garavaglia. Un’ora di confronto sui temi più caldi, a partire dalla questione outgoing. Il ministro, a quanto si apprende, ha promesso notizie certe per luglio, affinché si possa ricominciare a programmare e sostenere la stagione invernale. Le destinazioni per cui si lavorerà a una riapertura saranno Egitto, Usa e Oceano Indiano esclusa l’Africa.
E questa è stata (per modo di dire) la parte più facile. Passando invece alle dolenti note, cioè quelle economiche, molti gli argomenti messi sul tavolo e portati a un avvio di risoluzione. «Delle oltre mille agenzie rimaste fuori dalla seconda tranche, ne verranno, liquidate la metà nei prossimi 15 giorni. Le 500 che resteranno fuori da questa ulteriore erogazione hanno bisogno di ulteriori approfondimenti perché sono piene di magagne e nei prossimi mesi verranno ricontattate caso per caso – ha spiegato Montanucci – Hanno scoperto che sono state pagate anche aziende che non avrebbero avuto diritto, ci sono situazioni allucinanti».
Intanto, il file che l’ex responsabile dell’erogazione si è portata via al Mibac non è ancora stato restituito al Turismo, nonostante 5 pec di richiesta. Un fatto difficilmente spiegabile che rischia di dover far ricominciare daccapo tutta l’analisi degli esclusi dalla seconda tranche.
Per quanto riguarda il Fondo Turismo, invece, ci sarà la riapertura del bando per l’esame degli esclusi, a cui saranno destinati 100 milioni. Sempre per il primo fondo, febbraio-luglio 2020, ci sarà anche un’integrazione per chi avrebbe dovuto avere di più, come le intermediazioni. Nell’arco di poco saranno erogati in automatico senza bisogno di fare altre domande. «Per agosto-dicembre 2020, invece, al momento sono stati stanziati solo 38 milioni di euro, pochissimi – ha spiegato la capofila di Maavi – Il ministro Garavaglia ha fatto richiesta per altri 150 milioni di euro. Se glieli dovessero accordare arriveremmo a 190 milioni di euro”.
Senza dimenticare poi che ci sono gli 8 miliardi messi a disposizione dall’Europa con il recovery fund, che verranno utilizzati per recuperi su crediti di imposta che si potranno gestire anche cedendoli e nuovi prestiti. «A proposito di prestiti, il ministro ha detto che lavorerà sull’allungamento di altri 12 mesi del preammortamento dei prestiti già ricevuti e sulla loro restituzione al 10% – ha concluso Enrica Montanucci – Un’altra delle richieste che gli abbiamo fatto e che stanno portando avanti. Speriamo quindi venga accolta e messa in pratica”.
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