Il sindaco di Barcellona, Ada Colau, torna alla carica contro l’overtourism. Ed è su tutti i media europei il suo annuncio di introdurre un tetto massimo di visitatori annuali a Barcellona, idea già accarezzata negli anni scorsi e poi accantonata a causa della pandemia.
«Barcellona è una città ad alta densità di popolazione e non può accettare un numero infinito di turisti» sottolinea Colau, che ha lanciato la campagna elettorale per il suo terzo mandato come sindaco del capoluogo catalano e intende seguire l’esempio di altre città – Italia compresa – dove sono già in vigore misure restrittive sul turismo. Ipotesi poco gradita dagli imprenditori turistici: un anno fa il duro attacco del presidente di Ac Hotels by Marriott, Antonio Catalán: «Barcellona è un disastro assoluto».
Secondo Colau, la città sta raggiungendo la sua capacità massima, senza però precisare il numero specifico di visitatori che Barcellona sarebbe in grado di ospitare. «La grande sfida è il turismo – sono le parole di Colau riportate dal The Times – Siamo tra la montagna e il mare, con uno spazio limitato: la città ha bisogno di case e dobbiamo tornare a vivere in centro». Colau, infatti, è convinta che limitare il turismo aiuterà a risolvere il problema degli alloggi, che ha portato molti residenti a trasferirsi in periferia. Barcellona, inoltre, ha già vietato l’apertura di hotel in centro e che sta bloccando l’ampliamento dell’aeroporto.
Il sindaco ribadisce poi la sua contrarietà alle crociere. «Il 40% delle navi si ferma per quattro ore. Nulla viene restituito alla città, migliaia di turisti sbarcano, creano seri problemi di viabilità e se ne vanno. È un settore che dobbiamo circoscrivere».