Overtourism, Cinque Terre: 5 euro per la Via dell’Amore, bagarre tra i sindaci

Overtourism, Cinque Terre: 5 euro per la Via dell’Amore, bagarre tra i sindaci
10 Luglio 10:22 2023 Stampa questo articolo

Cos’è un bacio? Un apostrofo rosa tra le parole “T’amo”, che ora costa 5 euro se percorri la Via dell’Amore, il suggestivo sentiero pedonale di 900 metri a picco sul mare che collega due delle Cinque Terre, Riomaggiore e Manarola. Una decisione della sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, che da novella Cyrano ha sfidato a duello i colleghi della zona e le associazioni turistiche, che non hanno digerito l’introduzione del ticket online per l’accesso a quella che fuori dalla Liguria è nota come “la passeggiata più romantica del mondo”.

Dal primo luglio la Via è nuovamente aperta dopo 11 anni di chiusura, in seguito a una frana che aveva provocato il ferimento di quattro turiste australiane: gli ingressi sono limitati a gruppi di 30 persone ogni mezz’ora, alla presenza di una guida ufficiale ed è percorribile solo per i primi 160 metri partendo da Riomaggiore, a causa dei lavori di manutenzione ancora incompleti. La riapertura totale è prevista per luglio 2024: prima della chiusura per la strada transitavano 870.000 visitatori all’anno.

La sindaca Pecunia, già favorevole a misure per contenere l’overtourism nelle Cinque Terre, ha così imposto il balzello – dal quale sono esenti residenti, ex residenti e proprietari di seconde case del Comune di Riomaggiore – che ha scatenato la vibrante protesta di comitati, pro loco e associazioni turistiche di Vernazza, di Monterosso e Corniglia, unite dalla campagna “L’amore vero non ha prezzo”.

Solo una provocazione, sindaca Pecunia? «Guardi, su questo terreno non vorrei neppure scendere: le considero strumentalizzazioni che fanno male alle Cinque Terre. Ai miei detrattori dico: rispondetemi nel merito, con proposte che contribuiscano a creare un turismo sostenibile. E aggiungo: quando si offre un servizio di valore si può anche pensare di mettere un ticket e riflettere su quello che viene fornito. Ricordo che la Via dell’Amore è stato il primo sentiero messo a pagamento nella storia delle Cinque Terre ed è un monumento nazionale. Poi ci tengo a precisare che questa è una sperimentazione fino a settembre – poi interruzione e riapertura del cantiere in vista della fruizione totale del sentiero nella prossima estate – e il costo di 5 euro non comprende solo la passeggiata, ma anche l’ingresso al castello di 2 euro: quindi in realtà la tratta è di 3 euro. Peraltro, non c’è alcuna volontà del Comune di Riomaggiore di fare cassa, ma di testare un modello, non voglio proprio destabilizzare nulla».

Quindi il ticket è solo il primo step verso un cambio di passo nelle Cinque Terre? «Quello che vorrei far capire è che l’obiettivo è un nuovo modello, cioè provare a creare un metodo migliore per fruire del territorio, conta ciò che si può offrire. Ad esempio, la guida turistica è una novità: durante la visita parla non solo della Via dell’Amore, ma spiega cosa sono le Cinque Terre, quale sia la loro identità. E’ questo il modo migliore per fronteggiare l’overtourism e il turismo mordi e fuggi, un aspetto che oggi latita. Vorremmo trasformare la Via dell’Amore in un museo e collegare più siti d’interesse che vogliamo sviluppare nel Comune».

Gli altri Comuni, in particolare, contestano il fatto che il ticket non sia compreso nella Cinque Terre Card, un lasciapassare giornaliero al costo di 7 euro e 50 per gli altri sentieri e servizi, gestito dal Parco nazionale delle Cinque Terre. Prima infatti la strada faceva parte del Sentiero Azzurro, che collega tutti i paesi della zona, ma ora il tratto riaperto è stato escluso e i biglietti per l’accesso non sono più gestiti dal Parco e i loro proventi sono destinati al Comune di Riomaggiore. Il sindaco di Monterosso, Emanuele Moggia, teme una frammentazione della gestione del Parco e contesta che la passeggiata sia a pagamento per gli abitanti degli altri borghi delle Cinque Terre.

Sola contro tutti? «Assolutamente no. Ad esempio, il sindaco di Vernazza, Francesco Villa, sposa la mia linea; mi ha detto che ho fatto benissimo. Mi spiace per il collega di Monterosso, perché certe dichiarazioni potevano essere fatte nelle sedi competenti, durante le riunioni del Parco nazionale delle Cinque Terre, di cui è vicepresidente.  E stiano tutti tranquilli: finita la sperimentazione la Via dell’Amore non resterà fuori dalla Cinque terre card, ma questo l’ho già detto. Come ribadisco: il progetto del museo andrà avanti solo con la piena condivisione, perché non è mia volontà andare da sola, ma portando avanti un nuovo modello di sviluppo del territorio, puntando su una sostenibilità economico–ambientale, che però va creata con i progetti non solo a parole. I cambiamenti possono portare solo benefici a tutte le Cinque Terre e quindi lavorerò per la creazione del progetto, che però dev’essere a capo del Comune di Riomaggiore, che è proprietario della strada». Amor vincit omnia: in fondo basta seguire la Via…

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L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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