Overtourism, il caso del Parco delle Cinque Terre nel mirino dell’Ue

Overtourism, il caso del Parco delle Cinque Terre nel mirino dell’Ue
14 Febbraio 12:00 2024 Stampa questo articolo

Il binomio parco delle Cinque Terre-overtourism diventa un caso. Il tema è stato affrontato durante il recente convegno a Roma “Overtourism? Riflessioni per la tutela del patrimonio nazionale e un turismo sostenibile. Il caso del parco delle Cinque Terre”organizzato dal parco stesso – Patrimonio Unesco – in collaborazione con la rappresentanza in Italia della Commissione Ue e l’ufficio in Italia del Parlamento europeo.

Il fenomeno del turismo di massa, concentrato nei luoghi e nelle città più famose e ormai sempre più associato in maniera negativa al turismo, è oggetto di studio e di analisi che trovino possibili soluzioni al sovraffollamento di moltissime destinazioni, incluse tante località del nostro Paese, come Roma, Venezia e Firenze, ma anche aree di interesse naturalistico come, appunto, il parco nazionale delle Cinque Terre, che si trovano a gestire flussi eccessivi di turisti, con conseguenze negative legate a impatti ambientali, abbassamento della qualità dell’esperienza di visita e di vivibilità per le comunità locali.

Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, Carlo Corazza, direttore Parlamento europeo in Italia, Antonio Parenti, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Massimo Pronio, responsabile comunicazione rappresentanza in Italia della Commissione europea, Donatella Bianchi, presidente parco nazionale Cinque Terre. Partendo da uno studio sul tema commissionato dall’Ente parco, ha affrontato il tema di una gestione coordinata del patrimonio naturale e culturale per controllare il fenomeno dell’overtourism, studiando nuove formule che gestiscano le presenze e la regolamentazione degli accessi nelle varie località, promuovendo, per esempio, la destagionalizzazione, un cavallo di battaglia del ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

Tre i tavoli di lavoro (Agenda 2030 e Carta Europea Turismo Sostenibile, piano di adattamento ai cambiamenti climatici del Parco Cinque Terre, gestione dei flussi e alle soluzioni in campo per il fenomeno overtourism), moderati da Alberto D’Alessandro, del centro Europe Direct, hanno preso in esame i casi di Firenze, Venezia e del parco delle Cinque Terre, oggetto di uno studio redatto da Mic Hub sulle soluzioni intraprese per la salvaguardia dei suoi fragili territori verticali, come l’adesione alla Carta europea per il Turismo Sostenibile e il suo il piano di adattamento ai cambiamenti climatici.

«L’evento di oggi porta alla riflessione su un fenomeno di grande attualità a livello globale, che richiede regole, partnership e soluzioni innovative. La nostra esperienza, quella di un parco nazionale amato in tutto il mondo e scelto da milioni di turisti ogni anno, è simile a quella altre realtà come Firenze e Venezia. Servono momenti e tavoli di confronto a livello nazionale per fare rete e condividere risultati e obiettivi che guardino alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica – ha sottolineato la presidente del parco nazionale delle Cinque Terre, Donatella Bianchi – Partiamo da un chiaro quadro conoscitivo per applicare poi, attivando momenti di confronto e partnership tra istituzioni, operatori e società civile, le soluzioni individuate dagli studi di settore.  È necessaria, perciò, una gestione coordinata del patrimonio naturale, sociale e culturale, con particolare attenzione alla protezione dei territori fragili». 

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