Overtourism, il modello Costa d’Amalfi fa scuola in Italia
La Repubblica marinara ha scritto nuovamente la storia. Ma stavolta lo ha fatto sulla terraferma. Ora che la Ztl territoriale è legge e inserita nel nuovo Codice della Strada – come da proposta lanciata sei anni fa da Daniele Milano, al secondo mandato da sindaco dopo uno da assessore – Amalfi si erge orgogliosamente a capofila della Divina Costiera e non solo.
Perché la “rivoluzione stradale” non riguarda solo i 50 km di paradiso che corrono da Vietri sul Mare a Positano, ma – come si legge sul sito del Comune – “è un nuovo modello di gestione sostenibile delle destinazioni turistiche che potrà essere utilizzato anche in altre aree del Paese”.
AFFITTI BREVI, IL RUOLO DEI SINDACI
E c’è di più. La Ztl è un guanto di sfida lanciato all’overtourism – indigesta a un italiano su due, in base ai dati di Ipsos Italia – e alla proliferazione incontrollata degli affitti brevi, una spina conficcata nel fianco dei Comuni. Per estrarla, pochi mesi fa, lo stesso Milano aveva chiesto al governo maggiori poteri alle amministrazioni locali.
Temi sviscerati anche nella pool di sindaci (oltre ad Amalfi, quelli di Capri, Cortina, Courmayeur, Imperia, Pinzolo/Madonna di Campiglio, Polignano a Mare) a margine dell’Assemblea Annuale Anci a Torino, dove addirittura Airbnb si è dichiarata favorevole a una legge quadro per limitare le locazioni brevi nei centri storici delle città d’arte e promuovere iniziative concrete per uno sviluppo sostenibile del turismo. Tendendo, di fatto, quantomeno sulla carta, la mano ai primi cittadini impegnati in questa battaglia.
RIVOLUZIONE STRADALE
Se, insomma, la Ztl territoriale non è la panacea a tutti i mali, poco ci manca. Di certo, come ricorda il sindaco di Amalfi, «l’emendamento che modifica il Codice della Strada e rende possibile l’istituzione di Ztl extra-urbane nei siti Unesco, recepisce istanze non più rinviabili». Un risultato ottenuto grazie a “un lavoro di squadra” – per parafrasare il ministro Santanchè – con un poderoso impegno trasversale, dalla Regione Campania che ha sostenuto il progetto, finanziando la realizzazione dell’infrastruttura tecnologica per più di 4 milioni di euro, al sostegno dei cittadini e delle associazioni ambientaliste e imprenditoriali.
A questo punto, sindaco Milano, è tempo di definire il cronoprogramma. Diciamo cosi: il 2025 sarà un anno di preparazione e il 2026 anno del varo? O sbaglio?
«Il 2025 – spiega – dovrà servire necessariamente per completare la progettazione, bandire, aggiudicare, realizzare e testare la struttura tecnologica. Dopodiché, in parallelo, i sindaci dovranno riunirsi per stabilire le regole e la policy di funzionamento. Il progetto nasce su base comprensoriale, quindi i 14 Comuni della Costa d’Amalfi. I varchi principali dovrebbero essere: due sul mare a Vietri e Positano, due in montagna sul valico di Chiunzi a Tramonti e ad Agerola.
Questi sono i 4 varchi principali, ma il sistema potrebbe contemplare anche dei sottovarchi, perché l’idea è quella di prevedere restrizioni dove effettivamente ci sono congestioni “storiche”, quindi nei tratti di strada più angusti. Per come la immagino io non ci sarà una regola monolitica sul territorio, da Vietri a Positano, valida tutto l’anno».
Sospiro di sollievo dei cittadini, che non nascondono più l’insofferenza all’overtourism. E i turisti?
«Gli abitanti, non c’è dubbio, sono molto contenti. Quando lanciai la proposta furono raccolte 10.000 firme a sostegno della mozione. Si sono espresse a favore anche l’associazione degli imprenditori, quella degli ambientalisti del territorio e l’associazione che si occupa di sostenibilità. Per quanto riguarda i turisti – e qui parlo a titolo personale, poi ogni sindaco si muoverà come meglio crede – chi pernotta sarà esentato (Quindi replicheremo la policy che oggi regolamenta le targhe alterne. Inoltre, non dovremo impiegare più pattuglie di polizia municipale per controllare, ma è un lavoro che svolgeranno i varchi elettronici».
GALATEO DEL TURISTA E OLTRE
Peraltro, proprio i turisti sono stati i primi ad affiancare i cittadini, la scorsa estate, in una campagna di “pulizia” di Amalfi (il Clean Up Day) sostenuta dal Comune. Che, non a caso, ha lanciato un Piano di Sostenibilità in 11 punti – sviluppato in sinergia con la Dmo Visit Amalfi – a latere del Piano Strategico. Per non parlare del Galateo dei turisti, ideato per difendere il patrimonio storico e naturalistico dai pericoli dell’overtourism, difeso a spada tratta dal sindaco in un panel nel corso della fiera Ttg di Rimini.
Resta una domanda però: regolato il traffico a terra, non c’è ora il rischio di sovraccaricare quello via mare?
«In realtà il traffico via mare è già oggi una componente che ha contribuito a decongestionare il traffico sulla statale. Non ravvedo quindi questo pericolo, anche perché l’idea della Ztl territoriale non nasce per escludere qualcuno, ma semplicemente per evitare che si registrino picchi insostenibili in determinati momenti del giorno e dell’anno. L’idea di fondo è che si possa sempre venire ad Amalfi e in Costiera, ma sarebbe preferibile non farlo tutti insieme, perché oltre una certa soglia iniziano a vivere male non solo i residenti, ma anche chi sceglie di venire qui in vacanza».
Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004
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