Overtourism, le 11 regole d’oro di Aitr per prevenirlo

Overtourism, le 11 regole d’oro di Aitr per prevenirlo
02 Settembre 07:00 2024 Stampa questo articolo

La protesta non basta per debellare lo spauracchio dell’overtourism. Sarebbe più utile, ad esempio, un Osservatorio sul fenomeno e destinare il gettito della tassa di soggiorno al miglioramento della qualità della vita dei residenti e del soggiorno dei turisti. E, perché no, riesumare il Bonus vacanze: hai visto mai?

In calce alla maxi-ricetta per gestire il sovraffollamento turistico – ormai nemico giurato di cittadini e amministrazioni locali – c’è la firma dell’Associazione italiana turismo responsabile, presieduta da Maurizio Davolio e di cui L’Agenzia di Viaggi Magazine è media partner. Aitr mette subito in chiaro un aspetto: il tempo delle parole è finito, è ora di passare dalla fase della denuncia alla ricerca di soluzioni che tengano conto dei diversi interessi in campo. Cioè quello delle popolazioni, che subiscono l’overtourism, quello degli operatori del travel, che ne traggono (solo in parte) beneficio, e quello dei turisti stessi.

Il punto di partenza, sottolinea però Aitr è “ascoltare la popolazione e coinvolgerla costantemente nelle decisioni da assumere”. Le vigorose proteste andate in scena in estate in Spagna e i provvedimenti annunciati dal sindaco di Barcellona sono la spia di un allarme che va estendendosi a macchia d’olio anche alle mete meno note. Un fenomeno aggravato anche dagli eserciti di crocieristi che sbarcano dalle navi e dagli affitti brevi, che causano “conseguenze anche di natura demografica, urbanistica e sociale, creando difficoltà di trasferimento delle famiglie dai centri storici alle periferie e nel trovare appartamenti in affitto per i lavoratori e gli studenti fuori sede”.

In ogni caso, secondo Aitr, vanno tenuti in considerazioni alcuni fattori imprescindibili. A partire dal fatto che “il viaggio o la vacanza costituiscono una pratica consolidata, percepita come un diritto, di cui fa parte anche la possibilità di scegliere le destinazioni e i periodi, peraltro soggetti anche a limitazioni oggettive (chiusure delle imprese in agosto e calendario scolastico)”.

Inoltre, è necessario evitare che le misure adottate finiscano per provocare “una selezioni dei turisti sulla base delle capacità economiche, tra biglietti d’ingresso costosi, l’aumento dell’imposta di soggiorno e delle tariffe nel trasporto”. Né bisogna trascurare che “alcune località vivono in gran parte di turismo, che rappresenta l’attività economica principale. E se le proteste riguardano i cittadini che soffrono per i disagi, di certo non coinvolgono chi dal turismo ricava benefici in termini di reddito o di aumento del valore dei loro beni immobiliari”.

Per questo l’obiettivo è cercare soluzioni che tengano conto di un quadro molto complesso, per difendere, allo stesso tempo, i diritti dei residenti e degli operatori turistici.

Riassumendo, secondo l’Associazione italiana turismo responsabile, ecco 11 punti da cui ripartire per affrontare in maniera “seria” l’overtourism.

– 1. Adottare forme di promozione più mirate, quando è possibile anche fuori stagione.

– 2. Valorizzare luoghi meno conosciuti ma pregiati: borghi, cammini, parchi naturali.

– 3. Organizzare eventi culturali, sportivi, artistici e ricreativi in periodi diversi dall’alta stagione e localizzarli in aree meno frequentate.

– 4. Tutti i nuovi attrattori devono essere realizzati in aree periferiche, separate dai centri storici.

– 5. Incentivare la pratica delle prenotazioni per le visite ai siti, come musei e aree archeologiche, in modo da evitare affollamenti e code alle biglietterie.

– 6. Riprendere in considerazione l’iniziativa del sostegno economico ai viaggi e alle vacanze fuori stagione o in bassa stagione (Bonus vacanze), già sperimentata.

– 7. Avviare in collaborazione con gli operatori turistici azioni di natura educativa, in cui i visitatori vengano invitati ad assumere comportamenti appropriati.

– 8. Proporre modelli di viaggio e di soggiorno con motivazioni di scoperta e arricchimento culturale.

– 9. Avviare un dialogo, in questo senso, anche con le compagnie crocieristiche.

– 10. La destinazione del gettito dell’imposta di soggiorno deve servire per migliorare sia la qualità della vita dei residenti che dei turisti.

– 11. Gli enti pubblici devono promuovere azioni di sostegno al commercio di prodotti tradizionali e adottare politiche abitative idonee. Last, but not least, creare un Osservatorio che non si limiti a studiare le conseguenze dell’overtourism con dati e statistiche, ma estenda il suo raggio d’azione allo studio delle misure adottate e ai loro impatti.

L'Autore

Fabrizio Condò
Fabrizio Condò

Giornalista professionista, innamorato del suo lavoro, appassionato di Storia, Lettura, Cinema, Sport, Turismo e Viaggi. Inviato ai Giochi di Atene 2004

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