Overtourism, scende in campo la startup Unexpected Italy
La startup italiana Unexpected Italy ha presentato all’Onu idee e soluzioni contro l’overtourism durante il Fribourg Entrepreneurship forum tenuto a Ginevra, presso il Palazzo delle Nazioni Unite.
Il progetto ideato e portato avanti dalla società che propone, tramite piattaforma, soluzioni di viaggi con impatto positivo sui territori e le comunità locali, vuole valorizzare i luoghi meno battuti dal turismo, per un turismo fuori dalla massa, in linea con la vita reale delle comunità e per un turista che vuole immergersi nelle comunità locali, supportandone le economie, senza affollare i luoghi iconici dell’Italia.
La società, fondata da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, ha così voluto dare il proprio contributo alla battaglia contro l’overtourism, ormai un vero problema del turismo italiano e mondiale.
Secondo i dati consolidati da Banca d’Italia e Istat, forniti da Data Appeal Company, si stima che il 70% dei turisti (tra di loro, solo cinque nazionalità rappresentano il 55% dei soggiorni stranieri: il 15% dagli Stati Uniti, Germania 12%, Francia 11%, Regno Unito 10% e dal Canada 7%) si concentra sull’1% del territorio italiano e le città catalizzatrici di questi ritrovi di massa sono Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli.
La start p con il suo progetto propone mete “inaspettate” in relazione col territorio promuovendo la creatività e le idee innovative sui temi relativi all’innovazione, alla sostenibilità e alla trasformazione digitale come elementi vitali per la crescita delle piccole e medie imprese, tutti temi affrontati durante il forum internazionale che ha seguito la partecipazione di Unexpected Italy all’evento NanoValbruna, organizzato da ReGeneration Hub Friuli.
Durante l’intervento all’Onu è stata messa in luce una soluzione per redistribuire il turismo su tutto il tessuto nazionale, per cercare di invertire il trend dell’overtourism mettendo in luce i benefici economici, ambientali e sociali di una valorizzazione dei territori che parte dalle persone e dai business indipendenti che offrono esperienze autentiche in ambito enogastronomico, ricettivo, artigianale e produttivo.
«Attenzione, quando si parla di esperienza con Unexpected Italy non siamo di fronte alla classica visita guidata – spiega Savio Losito di Unexpected Italy – Noi proponiamo l’esperienza umana di viversi un territorio e le sue persone, di vedere artigiani al lavoro, di assaporare i prodotti del territorio, il viversi una sagra o un mercato locale, in poche parole immergersi appieno nelle comunità locali e sentirsene parte».
Per questo, le strutture turistiche che entrano in Unexpected Italy tramite il portale della start up di Bari devono garantire alti standard di autenticità, territorialità, sostenibilità e attenzione al cliente.
A breve la società presenterà anche la sua app, una sorta di Lonely Planet 3.0 geolocalizzata e altamente targetizzata, dove il viaggiatore, in base alle proprie passioni, interessi e personalità avrà accesso ad itinerari digitali che permettono di organizzarsi il proprio viaggio personalizzato entrando in contatto diretto con posti unici e strutture impossibili da trovare sui classici canali turistici.
Obiettivo della startup per i prossimi 24 mesi è di valutare in loco circa 2mila strutture, scegliendo solo quelle che rappresentano l’animo più autentico dell’Italia per arrivare al progetto finale di mappare tutta la penisola nei prossimi cinque anni.