L’overtourism miete un’altra vittima eccellente, l’Alto Adige, che diventa a numero chiuso. Una svolta storica che riguarda una delle zone più frequentate dai turisti, attratti dalle Dolomiti: la decisione è stata presa dalla Provincia autonoma di Bolzano attraverso una delibera e spiegata dall’assessore Arnold Schuler: «Ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energia erano arrivate a un livello di sfruttamento che non doveva e poteva più essere superato – ha dichiarato Schuler a Repubblica – così con una delibera abbiamo deciso di introdurre un limite massimo di pernottamenti, dicendo basta anche a nuovi B&B». 34 milioni, per la precisione, che equivalgono al «numero di presenze turistiche registrate in Alto Adige nel 2019: è una svolta unica in Italia ma forse anche a livello europeo».
Schuler ha spiegato che «il numero dei posti letto per ogni singolo comune, salvo diritti già acquisiti, non può più essere aumentato: entro giugno terminerà la registrazione di tutte le strutture presenti sul nostro territorio». La decisione ha provocato discussioni con operatori e alcuni amministratori comunali, ma ha convinto soprattutto i cittadini. «In questo modo – nota Schuler – il turista starà meglio, avrà un’offerta di qualità e staranno meglio anche i residenti».
In realtà il numero chiuso in Alto Adige non è una novità assoluta, anche se i precedenti erano localizzati. La prima limitazione è scattata all’Alpe di Siusi, l’altopiano più vasto d’Europa e parte del patrimonio Unesco delle Dolomiti: l’unica strada è chiusa al traffico privato dalle 9 alle 17, a meno che non si sia prenotato un soggiorno in una delle strutture della zona, da raggiungere solo con bus navetta o cabinovia. Più recente il numero chiuso, con prenotazione obbligatoria, per accedere al Lago di Braies, inserito su Instagram tra i 10 posti più popolari d’Italia e preso d’assalto dai turisti per via della serie tv Rai “A un passo dal cielo”. Il limite di visitatori giornalieri è di 5.500 unità.
La decisione della provincia autonoma di Bolzano arriva in giorni già caldi sul tema dell’overtourism. In Liguria la sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, ha chiesto una legge speciale per proteggere dal sovraffollamento le Cinque Terre, prese d’assalto a Pasqua, ma il governatore della Liguria, Giovanni Toti, di limitazioni non vuole sentir parlare. Tema attuale anche a Roma, dove l’assessore al Turismo capitolino, Alessandro Onorato, ha chiesto di mettere un freno alle nuove aperture di B&B e case vacanza. L’obiettivo è offrire l’opportunità ai Comuni e soprattutto a Roma di stabilire un numero chiuso per le attività extralberghiere in centro.