Palma di Maiorca sarà la prima destinazione europea a proibire gli affitti turistici di case private. Il provvedimento, approvato dal governo locale, entrerà in vigore a partire da luglio e punta a regolamentare un mercato che ha visto impennare i costi delle abitazioni nel capoluogo delle isole Baleari.
Dietro la scelta, però, ci sarebbe anche l’ombra dell’attività di lobby delle grandi catene di hotel maiorchine che, come tutto il settore dell’ospitalità, hanno subito la concorrenza dell’home sharing. Le multe previste per chi trasgredisce la legge potranno arrivare fino a 400mila euro.
Secondo El Pais, l’amministrazione locale ha rivelato che l’offerta di affitti turistici a Palma è aumentata del 50% tra il 2015 e il 2017, raggiungendo i 20mila posti in totale. Il numero è particolarmente rilevante se raffrontato alle sole 645 abitazioni che hanno ottenuto al regolare licenza. Dal prossimo luglio, quindi, i turisti che arriveranno a Palma potranno alloggiare solo in abitazioni unifamiliari oppure in hotel.
Gli studi commissionati dal governo locale hanno stimato che il 48% degli appartamenti viene affittato per periodi compresi tra sette e otto mesi e gli affitti sono aumentati in maniera esponenziale portando la città di Palma ad essere la seconda in Spagna per costo degli affitti dopo Barcellona.
«Gli affitti turistici danneggiano la convivenza sociale negli edifici e nei quartieri della città, questa norma serve a proteggere prima di tutto i residenti», ha detto José Hila, responsabile dell’area urbanistica del comune di Palma.
A margine, però, resta il dubbio di come gestire i milioni di turisti che affollano ogni anno le isole Baleari. Flussi che vanno governati anche in termini di collegamenti, perché se le compagnie aeree aumentano sempre di più frequenze e rotte verso l’isola di Maiorca, l’offerta ricettiva non può fermarsi esclusivamente agli hotel sia per un problema di costi e target, sia di capienza. È questa la sfida che Palma di Maiorca deve affrontare già dalle prossime settimane.