by Redazione | 16 Maggio 2018 12:32
A poche ore dalla pubblicazione online sul sito del Mibact della graduatoria del nuovo tax credit 2018 riqualificazione, l’Associazione Italiana Confindustria Alberghi (Aica) sottolinea l’importanza della misura e chiede più fondi a disposizione. La misura fiscale introdotta con il decreto Art Bonus per favorire gli investimenti nel settore alberghiero ha ammesso 864 imprese al credito d’imposta del 65% per le spese effettuate per la riqualificazione nell’anno 2017, per un totale di 60 milioni di euro riconosciuti.
«Il tax credit sta dando un forte sostegno alle attività alberghiere del nostro Paese e ha contribuito a migliorare la qualità dell’offerta turistica – ha dichiarato il ministro Dario Franceschini – Incentivando così gli investimenti di riqualificazione delle strutture».
Il riconoscimento dei crediti, però, avviene seguendo l’ordine cronologico di arrivo delle domande salvo verifica dei requisiti soggettivi, oggettivi e formali delle stesse, ma se le domande presentate sono state 2350, a causa del rapido esaurimento dello stanziamento ne sono state selezionate solo 864. Per Confindustria Alberghi, infatti, la misura è ancora insufficiente e va irrobustita.
«L’elevatissima domanda di riconoscimento dell’agevolazione fiscale conferma quanto sia appetibile nei confronti degli operatori, che stanno investendo notevolmente nell’ammodernamento delle proprie strutture – dichiara Giorgio Palmucci, presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi – Lo evidenzia il tempo in cui viene esaurito lo stanziamento, dai 53 secondi della tornata di domanda del 2015, ai 6 attuali, con un numero crescente di istanze non ammesse. Già in passato, quando la misura era specifica per il comparto alberghiero, il plafond a disposizione si è sempre dimostrato insufficiente a soddisfare le richieste, e l’aver esteso l’agevolazione fiscale anche agli agriturismi, senza aver adeguatamente incrementato le risorse, ci ha lasciato amareggiati. E per il prossimo anno? Lo stanziamento salirà a 120 milioni ma dovremo confrontarci anche con le domande presentate dagli stabilimenti termali, che dal 2018 rientrano tra i beneficiari dell’agevolazione».
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