Pandemia ai titoli di coda in Italia. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto post Covid, ovvero il provvedimento che – in vista della fine dello stato di emergenza il 31 marzo – mette nero su bianco la roadmap per il graduale ritorno alla normalità con l’addio definitivo allo strumento del certificato verde da maggio.
Prima di quella data, ovvero fino al 30 aprile, resterà l’obbligo di green pass base nei trasporti a lunga percorrenza (aerei, treni e navi, dove peraltro resta necessario indossare la mascherina Ffp2); mentre il green pass rafforzato sarà salutato solo a maggio nei ristoranti al chiuso, nelle piscine, nelle palestre, per i convegni e i congressi, per i centri benessere, per i casinò, le discoteche, per gli spettacoli aperti e per gli eventi al chiuso.
Sin da subito, e dunque da aprile, nessun pass sarà più richiesto per bar e ristoranti all’aperto. Niente più obbligo di certificato verde, inoltre, per hotel, strutture ricettive, servizi alla persona, negozi e attività commerciali, incluse le agenzie di viaggi.
E se è già stato rimosso, come sappiamo, l’obbligo di mascherina in strada, queste dovranno essere indossate fino al 30 aprile esta l’obbligo in luoghi chiusi diversi dall’abitazione privata. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, insiste infatti nel chiedere cautela perché «i casi stanno risalendo in tutta Europa».
Cade poi il sistema a colori delle regioni e arriva un’altra importante apertura: stop alla quarantena precauzionale se si viene a contatto con una persona contagiata, anche se non si è vaccinati. Basterà osservare, in tal caso, l’autosorveglianza.
E mentre finisce l’era del generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, sul nostro Paese pesa l’altra emergenza, quella della guerra in Ucraina, che impone al governo interventi economici che saranno discussi venerdì in un Consiglio dei ministri ad hoc.
Ma la roadmap del premier Mario Draghi pare non essere andata giù del tutto al ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: «Ho chiesto ufficialmente 500 milioni al ministero della Salute per i danni recati in aprile» al turismo, con «i due ponti rovinati, quello di Pasqua e quello del 25 aprile», ha dichiarato all’Ansa al termine del Cdm. La Lega aveva proposto di anticipare l’addio al green pass al 15 aprile. Cosa che, nonostante le attuali decisioni, Draghi non ha del tutto escluso: «Decideremo in base all’andamento epidemiologico».