Paracadute Boeing, piano
per racimolare 15 miliardi
Fatti, non parole. In silenzio dopo il netto rifiuto dei dipendenti all’ultima proposta aziendale (64%), Boeing muove i pezzi sulla scacchiera per limitare i danni del maxi sciopero che costa un miliardo al mese.
Così – come riferisce una fonte informata sulla questione all’agenzia Reuters – il colosso spaziale americano ha lanciato il piano per raccogliere oltre 15 miliardi di dollari di capitale con azioni ordinarie e obbligazioni convertibili, nel tentativo di dare ossigeno alle finanze esauste. L’importo totale raccolto potrebbe aumentare in base alla domanda.
Ferme dal 13 settembre le due fabbriche principali – dove vengono prodotti il 737 (l’aereo più venduto), il 777, il 767 e diversi programmi militari – e con i ritardi nelle consegne che si accumulano, Boeing ha spiegato che l’obiettivo è raccogliere fino a 25 miliardi di dollari in azioni e debito con il suo rating di credito investment grade a rischio “junk”, spazzatura: l’ultimatum delle agenzie S&P, Moody’s e Fitch è forte e chiaro.
L’azienda ha bruciato liquidità per tutto l’anno e la scorsa settimana ha annunciato una nuova perdita trimestrale di oltre 6 miliardi di dollari, la peggiore degli ultimi quattro anni.
A inizio mese, Boeing ha dichiarato di aver ottenuto un accordo di credito da 10 miliardi di dollari con le principali banche. Il ceo Robert “Kelly” Ortberg – che aveva già delineato la Boeing del futuro, confidando nella fine dello sciopero già la scorsa settimana – ha comunque minacciato tagli pesanti, pari al 10% della forza lavoro, e ritarderà di un anno le prime consegne del suo jet 777X.
Secondo un calcolo dell’Afp (Agence France Presse), le perdite nette di Boeing superano ora i 31 miliardi di dollari dall’inizio del 2020, anche se la situazione è precipitata in questo disastroso 2024. E pensare che tutto è partito da 4 bulloni.
