Paradosso Omicron:
la variante stimola la ripresa
E se la variante Omicron avesse addirittura accelerato la ripresa del settore turistico? È quanto sostiene Mabrian Technologies, società di analisi dati per il settore turistico, che in uno studio appena pubblicato evidenzia come la variante Omicron, insieme all’obbligo diffuso di green pass rafforzato, stia spingendo in alto tassi di vaccinazione, e ipotizza che il fatto che molte persone abbiano un’immunità temporanea dopo l’infezione avrà un impatto positivo sugli arrivi nelle principali destinazioni di vacanza europee quest’estate.
L’analisi di Mabrian, in particolare, illustra la relazione tra Omicron, i tassi di vaccinazione e la capacità aerea in uscita di Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia verso le loro destinazioni di vacanza più popolari.
Guardando al periodo dal 1° maggio al 30 ottobre 2022, Portogallo e Grecia prevedono già rispettivamente un +1% e +2% della loro capacità aerea rispetto al 2019, mentre Spagna e Italia registreranno un calo rispettivamente solo dell’1% e del 2%. Unica eccezione la Francia, con meno 19% rispetto al 2019.
Carlos Cendra, direttore vendite e marketing di Mabrian, commenta: «Come è possibile che qualcosa di così brutto come Omicron abbia accelerato la ripresa del turismo? Essenzialmente Omicron ha spinto molte più persone a vaccinarsi completamente e la nostra ricerca mostra che tutti i principali mercati in uscita per le vacanze europee hanno visto aumenti piuttosto significativi nei tassi di vaccinazione durante quel periodo. Allo stesso tempo, molte più persone sono state infettate rispetto a prima, o hanno ricevuto la terza dose, dando loro una temporanea sicurezza di poter viaggiare. Pertanto, sarebbe abbastanza difficile sostenere che, in questo momento almeno in attesa della stagione estiva, saremmo stati meglio senza Omicron».
Se si considera che nei mesi invernali la capacità diminuisce sempre in modo sostanziale per destinazioni stagionali come Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Francia, «osserviamo che in realtà negli ultimi mesi l’evoluzione della capacità non è variata da anni normali – sostiene Cendra – In altre parole, Omicron non ha avuto alcun impatto su di loro. Forse questo sarà un eterno dibattito tra accademici sull’effetto di Omicron sull’economia del turismo, ed evidentemente senza i vaccini questa variante sarebbe stata una terribile tragedia sanitaria per il mondo intero. Ma una cosa è certa: sulla base dell’attuale capacità programmata, gli arrivi internazionali inbound verso le principali destinazioni europee sono sostanzialmente tornati ai livelli del 2019. Questa è semplicemente una notizia fantastica, impensabile solo pochi mesi fa».
Con riferimento in particolare all’Italia usa parole mirabolanti Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università di Bergamo e nuova amministratrice delegata di Enit, in un’intervista a Il Giorno: «Le persone – afferma – hanno voglia di partire e il turismo sarà impetuoso nel nostro Paese. Dobbiamo trovarci pronti».