Parigi, Notre-Dame più cara. E riaprono le torri

Parigi, Notre-Dame più cara. E riaprono le torri
18 Febbraio 15:30 2025 Stampa questo articolo

Per entrare nuovamente nelle torri di Notre Dame bisognerà aspettare l’estate ed è stato fissato un tetto di 400.000 visitatori all’anno. La nuova guglia svetta con orgoglio nei cieli di Parigi, eppure la storica cattedrale non ha ancora finito di fare i conti con i danni causati dal terribile incendio del 15 aprile 2019, a causa dei lavori imprevisti sulla torre sud. Quella nord, pur danneggiata non era crollata ed è stata restaurata nel 2023 e nel 2024.

Come precisato pochi giorni fa dall’Afp – citata dall’Echo touristique – i lavori riguardano in particolare la sostituzione della «base del campanile in legno di quercia della torre sud, risparmiata dall’incendio, ma colpita da patologie invisibili ad occhio nudo, scoperte nel 2024», come ha spiegato l’ente pubblico responsabile del progetto di restauro.

Il via libera definitivo al termine del maquillage, «con lo sviluppo di un percorso di visita completamente nuovo – ha confermato Marie Lavandier, presidente del Centre des monuments nationaux (Cmn) – Sarà arricchito da un ambiente sonoro e immersivo e offrirà nuovi, unici punti di vista sulla guglia e sulla struttura della cattedrale. Permetterà inoltre di avvicinarsi il più possibile ai bordoni sulla terrazza della torre sud, a 69 metri di altezza».

Aumenterà il prezzo del biglietto – 16 euro rispetto ai 10 prima dell’incendio – come quello di altri monumenti della rete Cmn a Parigi, come l’Arco di Trionfo o l’Hôtel de la Marine. Per i giovani sotto i 25 anni l’ingresso sarà gratuito.

La resurrezione di una delle cattedrali più visitate d’Europa e simbolo della capitale francese – riaperta al pubblico a fine 2024 – è iniziata con la sua ricostruzione, finanziata con 850 milioni di euro di donazioni da tutto i mondo. I lavori, però, hanno preso il via solo nel 2022, dopo due anni di pulizia e la messa in sicurezza del capolavoro, patrimonio dell’Umanità e dell’Unesco, per terminare a settembre 2024, con il riposizionamento delle campane rimosse dalle torri durante i lavori.

Poi l’attesissimo via libera, con la il vernissage dell’8 dicembre trasmesso in mondovisione, al cospetto di Emmanuel Macron e di decine i capi di Stato, tra cui il neoeletto presidente Usa Donald Trump, Volodimyr Zelensky e Sergio Mattarella.

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