by Redazione | 15 Novembre 2022 12:58
Anche la Francia si trova costretta a fronteggiare i forti ritardi nel rinnovo dei documenti di identità. Il governo d’Oltralpe ha varato un decreto per “la creazione di un nuovo sistema per il trattamento dei dati personali relativi a passaporti e carte d’identità”, fa sapere il giornale specializzato L’Echo Touristique[1]. La pubblica amministrazione potrà, così, impiegare tali dati per “inviare (al titolare) qualsiasi informazione relativa al proprio documento, restando così informato anche sulla sua imminente scadenza”. Obiettivo del provvedimento: consentire ai potenziali viaggiatori di anticipare i passaggi per il rinnovo dei documenti, “limitando i rischi di congestione del servizio in alcuni periodi dell’anno e l‘allungamento dei termini di consegna”.
Di fatto, nonostante le prime azioni avviate a maggio scorso per ridurre le lungaggini burocratiche, in Francia, ad oggi, occorrono ancora circa 50 giorni per ottenere i passaporti e carte d’identità. E sebbene la situazione sia migliorata rispetto ai 90 giorni di attesa media della primavera, l’obiettivo dei 30 giorni non è ancora stato raggiunto.
Da qui il nuovo piano di emergenza dell’Eliseo, attivato anche in vista della forte domanda di viaggi prevista per il 2023. Se quest’anno, infatti, sono stati 9 milioni i francesi costretti a rinnovare i documenti d’identità, per l’anno prossimo si prevedono 14 milioni di domande. Un picco in vista del quale si fa urgente per il governo francese ridurre i ritardi per gli appuntamenti. A questo scopo, il prossimo anno saranno mobilitati 20 milioni di euro attraverso la Finanziaria per aiutare i Comuni a far fronte al problema, incoraggiandoli a dotarsi di piattaforme digitali per prendere appuntamenti e installare nuovi sportelli.
In Francia, l’ottenimento di un documento di identità avviene in due fasi: fissando un appuntamento in Municipio per depositare i documenti necessari e le impronte digitali. Lo step successivo è l’esame del fascicolo in Prefettura e la successiva produzione del passaporto o della carta d’identità.
Il caso dei cosiddetti passaporti lumaca riguarda anche l’Italia[2], mentre gli Stati Uniti affrontano le lungaggini legate al rilascio dei visti[3].
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