Si può fare di più. Il settore del turismo made in Italy se la passa bene, ma secondo Confturismo non basta. «Bisognerebbe abbassare i prezzi, mantenendo la qualità, per poter continuare ad attrarre turisti dall’estero», ha detto il presidente Luca Patanè, durante la presentazione dei dati di una ricerca sulle vacanze di italiani e stranieri realizzata da Confturismo-Confcommercio insieme all’istituto Piepoli e all’Osservatorio del docente dell’Università degli studi Milano Bicocca, Andrea Giuricin.
«Abbiamo ancora tante cose da fare, se solo la politica ci desse una mano. E invece si salvano sempre i cavalli che già crollano, come Alitalia». Intanto, secondo il report, saranno 18 milioni gli italiani che partiranno durante l’inverno, il 10% in più rispetto al 2018.
Dai dati elaborati, il 76% resterà in Italia tra montagna e città d’arte e tra le mete preferite spiccano Toscana, Trentino Alto Adige e Lombardia. Il 24% degli italiani che invece sceglieranno l’estero hanno deciso per Spagna, Inghilterra, Austria, Germania e Francia ma anche Stati Uniti, Canada, Kenya, Tunisia e Maldive.
La spesa media calcolata degli italiani per le vacanze sarà di 1.800 euro. Una grossa fetta di italiani si è mossa per organizzare le vacanze nelle ultime tre settimane e il 55% di chi ha optato, tra gennaio e marzo 2020 per destinazioni Oltralpe, ha scelto destinazioni europee. «Ma si consolida anche la crescita dell’Africa», ha proseguito Patanè, grazie soprattutto al traino del sud del Mediterraneo.
«È stato un anno molto buono per il turismo, si sono risvegliate anche le destinazioni del mediterraneo, come l’Egitto e la Turchia che prima erano un po’ spente. Importante anche l’incoming, con un mercato tedesco sempre dominante, oltre a quello francese americano e inglese, che sono sempre le prime nazionalità e quelle che spendono di più nel nostro Paese», ha concluso Patanè.