by Andrea Lovelock | 11 Novembre 2024 11:01
Missione compiuta: al Forum internazionale del turismo[1], svoltosi nei giorni scorsi a Firenze, il ministro Daniela Santanchè ha firmato il primo vero Patto per il turismo[2] con Enit, assessori regionali e delle Province autonome e soprattutto con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria.
A distanza di due anni da quando si è insediata al Mitur[3], la battagliera ministra di Fratelli d’Italia è riuscita nell’obiettivo che si era prefissata: dare una vision al turismo italiano, lavorando con tutti, ma proprio tutti, gli operatori della filiera, ascoltandoli[4] e presenziando a eventi e fiere, come l’ultimo Wtm a Londra[5]. Bisogna dunque darle atto che ora un importante passo è stato compiuto.
Tale vision ha preso forma nel Patto che vuole essere un percorso comune per accelerare il piano di crescita del turismo italiano, articolato in dieci punti strategici, ovvero: Centralità, Accessibilità, Formazione, Sostenibilità, Intelligenza Artificiale, Pianificazione e Sviluppo, Qualità, Governance, Accelerazione Processi, Unicità.
L’obiettivo finale è quello di promuovere azioni condivise, al fine di migliorare la competitività del Paese nel contesto turistico nazionale e internazionale, promuovendo un turismo di qualità che sia fonte di crescita economica per tutte le comunità coinvolte.
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A onor di cronaca, la due giorni di Firenze si era aperta con una gaffe del Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che rivolgendosi alla ministra-amica Daniela l’aveva assimilata alla Venere di Botticelli testimonial della campagna Open to Meraviglia[7], anche se quest’ultima – aveva puntualizzato La Russa – «più giovane», salvo poi riprendersi aggiungendo che Santanchè è «giovane dentro». Ma su una cosa la seconda carica dello Stato non ha sbagliato nel suo discorso d’apertura: nel sottolineare la caparbietà della Santanchè e la sua capacità di ascolto e di presenza nel settore e per il settore.
Evidente, al termine del Forum, la soddisfazione del ministro: «È un Patto che ci dà la direzione e la visione – ha puntualizzato – perché il turismo va programmato, gestito. Un documento che mette insieme quelle che sono le future strategie per fare crescere il comparto», che sarà servito sul piatto d’argento del G7 Turismo[8] che si terrà, sempre a Firenze, dal 13 al 15 novembre, mostrando agli altri Paesi la capacità dell’Italia di marciare compatta.
Sullo sfondo, è bene ricordarlo, il Piano strategico per il turismo 2023-2027[9], già ampiamente sdoganato, con i suoi cinque pilastri: governance; innovazione; qualità e inclusione; formazione e carriere professionali turistiche; sostenibilità.
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