by Roberta Rianna | 3 Febbraio 2025 12:05
Finora è stato un segreto (quello di Pulcinella). E adesso, dopo mesi di rumors e silenzi a volte assordanti, la maschera va giù. A calarla è la stampa economica[1] e il nome è quello che molti di noi conoscevamo: Gianluigi Aponte. Sarebbe lui – fondatore e proprietario del Gruppo Msc – ad avvicinarsi sempre più ad Alpitour World, la controllata di Tamburi Investment Partners, che da oltre un anno ha avviato la valorizzazione delle quote[2] del primo polo turistico italiano.
Solo pochi giorni fa avevamo scritto della scalata a circa il 100% delle azioni di Alpi da parte del club deal Asset 1 della Tip di Giovanni Tamburi[3], che ha fatto valere il diritto di prelazione su circa il 36% delle quote riconducibili al socio di minoranza Andrea Ruben Levi.
Aponte, che prima avrebbe ambito a tale fetta (preambolo per un futuro e più massiccio ingresso), ora sarebbe l’unico player in trattativa con Tamburi per il controllo dell’intera società, che – è bene ricordarlo – oltre ai tour operator di casa, porta in dote cospicui asset con la catena alberghiera Voihotels e l’ambita e performante compagnia aerea Neos.
L’intero pacchetto, stando all’ultima nota Tip, vale 565 milioni di euro. «Poco. È un valore basso rispetto all’Ebitda di 138 milioni, Alpitour vale di più», nota un esperto di finanza interpellato da L’Agenzia di Viaggi Magazine. «Il multiplo “valore d’impresa su Ebitda” è di circa 4,1x, inferiore rispetto agli standard del settore turistico e dell’hospitality, dove i multipli possono variare tra 7x e 12x, a seconda della redditività e della posizione competitiva dell’azienda”. Da qui una deduzione: «L’esercizio della prelazione, in quanto operazione-ponte, potrebbe essere stata chiusa a condizioni vantaggiose per Tip e Asset 1, magari grazie a un contesto favorevole o alla volontà dei venditori di disimpegnarsi. A questo punto, se il mercato riconosce un valore più alto ad Alpitour, Tip potrebbe successivamente monetizzare a una cifra superiore». Probabilmente il famoso miliardo di cui si vociferava.
Ma perché Gianluigi Aponte avrebbe interesse ad acquisire Alpitour? Le ragioni sono essenzialmente cinque: la volontà di integrarsi verticalmente nel travel offrendo pacchetti vacanza completi; l’esigenza di aumentare la penetrazione sul mercato dei suoi brand di crociere Msc ed Explora Jouneys; l’intenzione di diversificare il business; di controllare a livello capillare il target dei viaggiatori; e di competere con i giganti del settore come Tui e la stessa Costa Crociere, di proprietà di Carnival, quest’ultima partner italiano di Alpitour nella proprietà del network di agenzie di viaggi Welcome Travel Group e reduce dalla firma di un contratto triennale (2024-2027) per posti in esclusiva sui voli Neos.
Una cosa è certa: l’eventuale offerta di Msc per il 100% (o quasi) di Alpitour dovrà passare al vaglio dell’Antitrust. L’Authority, qualora vedesse rischi nella concorrenza, potrebbe imporre vincoli e correttivi, come la vendita di alcune attività per evitare una posizione dominante, o addirittura bloccare l’operazione, visto che Msc – oltre alle navi – controlla anche le reti di agenzie Bluvacanze e Cisalpina e il tour operator Going.
Ma è una fase «fluida», ci dicono, e nulla per ora è detto. Anzi.
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