Perché il green pass non va giù agli hotel

Perché il green pass non va giù agli hotel
26 Novembre 09:39 2021 Stampa questo articolo

Continuano le polemiche dell’hôtellerie riguardo al decreto super green pass. Se è vero che «sono state scongiurate le chiusure – commenta Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi – resta un quadro complessivo davvero difficile per gli alberghi italiani». E se «è positivo che il legislatore abbia riconosciuto l’albergo come un luogo presidiato e quindi a basso rischio con l’introduzione del solo green pass base, la norma comunque determina alcune complessità che speriamo siano chiarite e superare al più presto».

NODO BAMBINI. Ma vediamo, uno per uno, i nodi da sciogliere. In primis il tema bambini: «C’è il timore che l’apertura della campagna vaccinale per i ragazzi dai 5 agli 11 anni possa comportare, anche per loro, l’applicazione in automatico dell’obbligo di green pass. Una corsa contro il tempo per vaccinare la fascia dei giovanissimi e una circostanza che rischia di generare delle oggettive complicazioni per le famiglie in vacanza a Natale che potrebbero trovarsi con la difficoltà, per i più piccoli, di dover affrontare un tampone ogni 2 giorni».

«RIDATECI RUSSI, CINESI E INDIANI». C’è poi la dolorosa assenza di viaggiatori stranieri: «Manca il turismo internazionale e certamente neppure in queste festività il turismo interno potrà sopperire a questa perdita. Parliamo di centinaia di migliaia di presenze – erano 220 milioni nel 2019 – che mancano all’appello quest’anno. Il settore – commenta Colaiacovo – è ancora pesantemente condizionato dalle limitazioni imposte dalle misure anti Covid. Mentre il mercato americano sta iniziando a ripartire ma a velocità estremamente ridotta, altri ugualmente  importanti per il nostro Paese come quello russo, cinese e indiano sono chiusi ai viaggi per turismo in Italia da più di un anno».

EUROPEI IN CALO. In frenata anche l’Europa con «il mercato di prossimità che subisce comunque le restrizioni che gli altri Paesi stanno adottando per bloccare la pandemia».

Anche per tali ragioni, a detta di Confindustria Alberghi, il tasso di occupazione resta molto basso su base annua arrivando a sfiorare appena il 27%.

IL BUFFET TORNI SELF SERVICE. Altro tasto dolente: il rigido protocollo introdotto a maggio 2020 che, ora, alla luce del nuovo obbligo di green pass, Asshotel chiede di revisionare. «Con tutti gli ospiti muniti di certificato verde, mascherina quando si è in piedi – davanti al buffet – procedura di sanificazione delle mani con gel e distanziamento, è ora di tornare alla modalità self service abolendo il buffet servito, tutto ovviamente in piena sicurezza», afferma Nicola Scolamacchia, vice presidente vicario dell’associazione.

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