C’è una deadline segnata in rosso nelle agende di mezzo mondo: primavera 2021. La stagione che con tutta probabilità vedrà ripartire viaggi e lavoro nel turismo organizzato. È la speranza di un intero settore che ricorderà il 2020 come l’anno del più grande choc economico, quello causato dalla pandemia. E dunque, arrivati a dicembre, dopo mesi di disperazione e incredulità, è il momento di guardare anche con ottimismo al futuro più prossimo e di cogliere i piccoli e grandi segnali che già permettono di vedere la luce in fondo al tunnel.
Il vaccino prima di tutto: è evidente che l’unica vera svolta verrà dall’ormai imminente distribuzione del vaccino contro il Sars-CoV-2. Ben vengano gli esperimenti di passaporti sanitari (Iata ha appena lanciato il Travel Pass, ndr), la creazione di corridoi turistici e i protocolli di sicurezza, ma la vera ripartenza del settore avverrà nel momento in cui la popolazione mondiale inizierà a essere vaccinata.
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Nel frattempo, a piccoli passi, l’Unione europea sembra voler accogliere la pressante richiesta della travel industry di dotarsi di regole comuni per i viaggi intra-Ue e di creare un sistema di tamponi rapidi in tutti gli aeroporti europei. Una mossa che potrebbe essere implementata entro l’inizio del 2021 e darebbe una mano al trasporto aereo. Perfino il realista Michael O’Leary, ceo di Ryanair Group, alle prime notizie sull’efficacia dei tre vaccini, si è lasciato poi prendere dall’entusiasmo. «Per l’estate 2021 ci aspettiamo un traffico passeggeri che torni al 75-80% dei livelli di crisi pre-coronavirus», ha detto durante il Wtm Virtual, l’evento londinese che per la prima volta è andato in scena solo virtualmente.
Ma proprio per le fiere passa anche il futuro del travel trade e i segnali vanno proprio in direzione di una primavera 2021 di rinascita. Sarà altissima la concentrazione di manifestazioni nel periodo marzo-giugno 2021 – da Bit Milano a Fitur Madrid, passando per l’Atm di Dubai e il Wtm Latin America – che sanciranno non solo il ritorno degli appuntamenti fisici, ma anche il nuovo modo di viaggiare e fare turismo.
Se il settore, infatti, sembra stia pian piano mettendosi alle spalle i mesi della crisi più nera è anche perché associazioni, movimenti e organizzazioni in Italia sono riuscite – non senza difficoltà e contrasti – a fare sentire la loro voce ai piani alti dei governi e delle amministrazioni regionali. Proprio mentre scriviamo, infatti, agenzie di viaggi, t.o. e guide turistiche stanno ricevendo aiuti di vario genere. Fondi perduti, prestiti e altre formule di sostegno che nella maggior parte dei casi permetteranno di far fronte alle casse ormai vuote e di affrontare un inverno ancora rigido sia lato vendite, sia lato costi. La pillola d’ottimismo è che questi aiuti possano frenare almeno in parte l’emorragia di chiusure a cui si rischia di assistere a inizio 2021.
Ma le adv non sono state certo a guardare durante questa lunga traversata nel deserto. La capacità di reinventarsi e di trovare occasioni di business è stato un fattore distintivo: dai temporary shop natalizi alla modalità da consulenti, da chi ha sperimentato il turismo di prossimità agli investimenti in formazione, fino alla nascita di modelli basati su coworking e imprese full digital: il cliente si troverà nel 2021 un agente iper-formato e informato, che nonostante le difficoltà ha sfruttato questo periodo per rinnovare la sua professionalità.
Ripartirà anche il settore aereo, falcidiato dalle restrizioni ai viaggi, e che ha visto già parecchi movimenti: la chiusure di Air Asia Japan, il merger tra Asiana e Korean, il ridimensionamento dei colossi europei (Lufthansa, Iag, Air France, easyJet) e gli aiuti di Stato che hanno mantenuto a galla le compagnie di mezzo mondo.
La nota positiva, però, è forse la più improbabile: a inizio 2021 torna in pista il Boeing 737 Max. Dopo quasi due anni di stop in seguito allo schianto in Etiopia, numerosi test e rodaggi e un nuovo software di gestione del sistema di controllo automatico Mcas, le agenzie di sicurezza Ue e Usa hanno dato il via libera a Boeing. Così l’aeromobile single aisle che doveva rivoluzionare i cieli (minor consumo di carburante e più efficienza operativa anche sulle tratte medio-lunghe) avrà la possibilità di farlo con 2 anni di ritardo e in un momento in cui tutto il settore deve ripartire da costi contenuti e flessibilità. In questi mesi, inoltre, molte compagnie hanno venduto o rottamato parte della flotta sia per esigenze economiche che per l’anagrafe dei velivoli: per Boeing sarà l’occasione giusta per far ripartire gli ordini già da inizio anno.
Infine, le travel bubble e il modello crociere: sono il simbolo della resilienza, dell’avanguardia e della forza di un intero settore, soprattutto nel cuore della vecchia Europa, che ci porteremo anche nel futuro. «Protocolli che hanno garantito sicurezza e intrattenimento – secondo il ceo di Msc Crociere, Gianni Onorato – e che saranno un modello per altre ripartenze in tutta l’industria. Anche negli Stati Uniti, per esempio».